ARTI IN LIBERTA’ (Una gran Figata!)
Abbiamo ascoltato l’amico Roberto di “Arti in Libertà” per cercare di capirci qualcosa in più su questo progetto fighissimo.
A quanto pare si tratta di un format artistico su tre focus principali:
- progettazione
- realizzazione
- sperimentazione.
E’ prevista l’interazione tra varie comunicazioni artistiche anche attraverso lo sviluppo cordinato di un tema principale (un po’ come Scripta Moment) da parte di un gruppo di artisti che di volta in volta viene assemblato attraverso la modalità della call.
La fase di realizzazione, che coincide quindi con l’evento performativo, dove c’è interazione tra pubblico e artisti in un contesto informale, quasi intimo, con uno “sharing” delle proprie conoscenze, il tutto grazie a un laboratorio di co-progettazione artistica, dove i partecipanti si sostengono nella creazione congiunta dell’evento.
A riguardo di diffusione e comunicazione, il tutto è condiviso sulle piattaforme social e i singoli contenuti pubblicizzati per garantire la massima visibilità del partecipante e delle aziende partner.
In primis l’obiettivo è lo sviluppo del settore culturale locale della provincia di Bari, nonché la facilitazione di una crescita quantitativa e qualitativa degli artisti locali.
Inoltre il progetto aspira all’accrescimento dell’eterogeneità dei ricettori culturali, deistituzionalizzando il contenitore stesso e proponendo una dinamica adattiva a luoghi informali, proponendosi come un nuovo attore per la facilitazione della produzione e del consumo culturale nei contesti urbani periferici.
Il progetto, già in fase di sperimentazione, prevede la realizzazione del format con cadenza periodica, coinvolgendo puntualmente artisti e attori locali, propendo luoghi sempre diversi.
Il luogo di produzione culturale cambia ad ogni evento, per garantire da una parte la valorizzazione eterogenea del capitale culturale locale e dall’ altra il superamento dei limiti quantitativi di
luoghi della cultura nella provincia di Bari, portando cosi il format anche nelle periferie.
L’obiettivo è decentralizzare la produzione culturale e creare nuove forme di consumo dell’ attività artistica, fisicamente e virtualmente (attraverso la riproduzione streaming e la valorizzazione dei contenuti prodotti).
Ma vediamo un po’ di capire chi sono i protagonisti…
Carlo Ferretti è un progettista culturale che dedica la sua ricerca al supporto delle organizzazioni culturali, come veicoli di sviluppo sostenibile locale. Studia
Economia della Cultura a Rotterdam, specializzandosi nella progettazione di processi di co-creazione, governance distribuite, misurazione dell’impatto sociale
e design thinking. Collabora con Cocoon Project, con la rete globale di CivicWise e lavora sullo sviluppo di un podcast sull’innovazione culturale e sociale (POIS).
Roberto Debellis è un organizzatore di eventi sportivi specializzato nell’ideazione e realizzazione di contenuti marketing e social. Laureato in
giurisprudenza presso la facoltà di Bari, successivamente frequenta il master in Sport Business & Management della Sole24Ore Business School a Milano.
Attualmente account presso ECOS, the European Culture and Sport Organization, e membro della Commissione d’Appello presso A.M.O.V.A., benemerita del CONI.