Nell’ambito del Festival e Premio Virginia Reiter domenica 14 ottobre il Teatro Argentina di Roma ospita il VI Premio Giuseppe Bertolucci, assegnato alla migliore attrice straniera tra le nuove generazioni. Il quartetto di finaliste è composto dalla giovanissima attrice spagnola Laia Artigas, di soli 10 anni – vista nel film Estate 1993 – dalle due attrici Kaya Wilkins ed Eili Harboe, protagoniste del film franco danese Thelma, e dall’attrice francese Marine Vacth del film Doppio Amore. Mentre Padrino del Premio – ad accesso libero e gratuito nella Sala Squarzina a partire dalle ore 21.00 – sarà l’apprezzato attore italiano Vinicio Marchioni
Quale sarà la giovane attrice che avrà saputo distinguersi maggiormente nel corso dell’ultima stagionecinematografica al di fuori dal nostro Paese? Recentemente intitolato al grande regista e sceneggiatore che ha dato tanto impulso al Premio Reiter ideando il Festival omonimo, il Premio Bertolucci verrà assegnato a un talento scelto tra le migliori attrici del panorama teatrale e cinematografico internazionale nella fase iniziale della loro carriera e sarà consegnato il prossimo 14 ottobre al Teatro Argentina di Roma, con ingresso libero e gratuito, a partire dalle ore 21.00. Dal 2007 il Premio Virginia Reiter è infatti affiancato da un Festival omonimo,ideato da Giuseppe Bertolucci e dedicato al “lavoro dell’attrice”, ed è proprio in questo ambito che nasce il Premio Bertolucci, a ingresso gratuito, che giunge quest’anno alla sua VI edizione.
A contendersi la palma saranno quest’anno la giovanissima attrice spagnola Laia Artigas, di soli 10 anni, vista nel film Estate 1993, le due attrici Kaya Wilkins ed Eili Harboe, protagoniste del film franco danese Thelma, e l’attrice francese Marine Vacth del film Doppio Amore.
Laia Artigas è Frida, una delle protagoniste del film “Estate 1993”, esordio della giovane regista spagnola Carla Simòn, già candidato agli Oscar 2018 come Miglior Film Straniero per la Spagna. Si tratta del racconto di formazione sull’infanzia di una bambina che deve imparare a confrontarsi con un mondo nuovo e con il dolore della perdita dei genitori.E’ una riflessione sulle relazioni familiari attraverso l’osservazione di come una famiglia deve essere ricostruita. Ad un tratto uno zio, una zia e una cugina devono trasformarsi in un padre, una madre e una sorella. Frida deve trovare il proprio posto in famiglia, mentre gli zii devono imparare ad amarla come una figlia.Il film, ispirato alla storia personale della regista, è ambientato in Spagna nell’estate del 1993. Dopo la morte dei genitori, Frida, una bambina di sei anni, affronta la prima estate con la sua nuova famiglia adottiva nella provincia catalana. In campagna tutto è una sfida: il tempo scorre diversamente nella nuova casa e la natura che la circonda è misteriosa. Ora Frida ha anche una sorella di cui prendersi cura e deve fare i conti con sentimenti come la gelosia. A volte è convinta che fuggire sia la soluzione migliore ai suoi problemi. Lo zio e la zia, i suoi affidatari, fanno ciò che possono per raggiungere un nuovo, seppur fragile, equilibrio e portare la normalità nella vita quotidiana. Prima che la stagione finisca, Frida dovrà imparare ad affrontare le sue emozioni e i suoi nuovi genitori ad amarla come una figlia.
Elli Harboee Kaya Wilkins sono le protagoniste del film franco danese Thelma (2017). La prima (16 agosto 1994), già vista in Doktor Proktors tidsbadekar (2015) e The Wave (2015), interpreta Thelma, una timida ragazza di provincia cresciuta in una famiglia molto religiosa e appena arrivata a Oslo per frequentare l’università. Qui conosce Anja (Kaya Wilkins, già interprete in Okay Kaya: Durer, 2016 e Amanda, 2017) e presto l’amicizia tra le due si trasforma in un sentimento più profondo: proprio allora, però, Thelma scopre di avere dei poteri inquietanti e incontrollabili, legati a un terribile segreto del suo passato.Accolto come opera di culto negli Stati Uniti e osannato nei festival di tutto il mondo, Thelma è un thriller d’autore di grande impatto, che conferma Joachim Trier come uno dei maggiori registi scandinavi di oggi.
Marine Vacth (Parigi, 9 aprile 1991), modella e attrice francese, è la protagonista del film Doppio Amore, dove interpreta Chloé, giovane donna tanto bella quanto fragile, che inizia un percorso di psicoanalisi. Finisce per innamorarsi del suo analista, Paul, un uomo dolce e premuroso. Ma quando i due vanno a vivere insieme, Chloé scopre che Paul nasconde un segreto riguardo la sua identità. Un uomo fisicamente identico a lui, ma più rude e minaccioso, si aggira per la città. È Paul che ha una doppia vita? O è un inquietante gemello tenuto finora nascosto? Fra giochi di specchi ed estreme sedute di psicoterapia, Chloé piomberà in una spirale di misteri, desideri e ossessioni. Una sfrenata rilettura del tema del doppio dalle parti di Hitchcock e del migliore Brian De Palma.
A selezionare chi ha saputo distinguersi nel corso dell’ultima stagionecinematografica è stata una giuria di esperti presieduta da Ennio Chiodie composta da Rodolfo di Giammarco (la Repubblica), Gianfranco Capitta (il Manifesto), Maria Grazia Gregori (l’Unità) e Maurizio Porro, mentre Padrino del Premio sarà l’attore italiano Vinicio Marchioni.
Giuseppe Bertolucci, figlio del poeta Attilio, mosse i primi passi nel mondo del cinema facendo da aiuto al fratello maggiore Bernardo. Nel 1975, insieme a quest’ultimo e a Franco Arcalli, scrisse la sceneggiatura di “Novecento”. Nello stesso anno scrisse il monologo teatrale “Cioni Mario di Gaspare fu Giulia” per Roberto Benigni, suo grande amico, da cui fu tratto il film del 1977 “Berlinguer ti voglio bene”. Lavorò, tra le altre, alle sceneggiature di “La luna” di Bernardo Bertolucci, “Tu mi turbi” di Benigni e “Non ci resta che piangere” di Benigni e Massimo Troisi, oltre a essere un apprezzato regista di numerosi spettacoli teatrali come, da ricordare, l’ultimo, “Anna Karenina. Prove aperte di infelicità” con Sonia Bergamasco. Per molti anni presidente della Cineteca di Bologna, si è spento nel 2012 all’età di 65 anni.
Il Premio Giuseppe Bertolucci è realizzato a cura dell’Associazione di Promozione Sociale Virginia Reiter in collaborazione con il Teatro di Roma ed ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione. Enti promotori e patrocinanti dell’iniziativa sono il Comune di Roma e la Regione Lazio, oltre alComune di Modenae la Regione Emilia Romagna, Mibact, BPER Banca,Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e Amici dei Teatri modenesi.
Anche quest’anno Santella gioielli di Sperlonga ha realizzato, a cura della designer Daniela Izzi, i gioielli con cui verranno omaggiate la vincitrice del Premio Virginia Reiter e del Premio Bertolucci, mentre il manifesto del Festival è stato realizzato dal giovane creativo dello IED Andrea Marchi.
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