LE MIE NOTTI NELL’HAREM. Una cattiva ragazza alla corte del principe del Brunei
Jillian Lauren
di Stefania Giuliano
L’ AUTRICE
Quarantacinquenne di bella, molto bella presenza, ha ottenuto un grandissimo successo grazie al New York Times e al connubio tra due mestieri che non hanno molto in Comune (o forse sì, dipende dai punti di vista): scrittrice ed escort.
La ragazza americana ha studiato, ha lavorato tanto come scrittrice e collaboratrice di riviste importanti, tuttavia, è nota quasi esclusivamente per aver reso pubbliche le sue avventure da prostituta in un harem nel Brunei e per essere la moglie di Scott Shriner, bassista dei Weezer.
LA BIOGRAFIA
Una biografia alla “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire” in chiave meretrice, nel senso che sono raccontate le avventure sessuali e la vita noisoa nella gabbia dorata dell’harem del sultano del Brunei Hassanal Bolkiah, dove la protagonista si dedica ad aggraziarsi il fratello del monarca, lo sportivo e intrigante Robin.
Vengono, così, svelati i segreti di una pratica antichissima (quella dell’unire moltissime belle donne in un luogo per tenerle a disposizione di uomini di potere) e, attraverso un racconto alla “Mille e una notte”, sarà data la possibilità al lettore di sfatare o confermare fantasie e luoghi comuni sull’argomento.
CHE COSA CI È PIACIUTO
Poca retorica, poca ipocrisia, molta consapevolezza di non trovare giustificazioni se non nella voglia di ottenere denaro e oggetti preziosi.
CHE COSA NON CI È PIACIUTO
E’ stata persa un’occasione per approfondire meglio degli aspetti estremamente interessanti legati all’argomento (profilo psicologico delle “odalische” e del sultano ad esempio).
CITAZIONE
“Riempii di nuovi vestiti quindici valigie. Alla fine mi sdraiai sul letto e strinsi le ginocchia al petto. Così forte da strizzarmi via il disgusto che mi sentivo in gola”.