Banksy: la distruzione dell’opera potrà costargli più dell’opera stessa?
ph ilmessaggero.it
di Antonio Valenza
Un luogo affollato, sguardi attenti, mani pronte ad alzarsi per effettuare i rilanci, nessuno sospetta nulla, tutto procede nella norma, l’asta verte su una famosa opera di Banksy titolata Girl With Balloon.
L’opera è stimata in 200-300 mila sterline, si susseguono rialzi con cifre da capogiro, arriva una telefonata che offre 1.042.000 sterline (1,18 milioni di euro), trascorso il lasso temporale previsto non giunge alcuna offerta superiore, il battitore d’asta colpisce con forza il martello e dichiara aggiudicata l’opera.
Quello che accade dopo è un colpo di scena inaspettato per i partecipanti all’asta, l’opera si autodistrugge in mille pezzi, la trovata “geniale” è dello stesso autore che ha svelato anche come è riuscito a realizzare tutto ciò.
«Anche l’urgenza di distruggere è un’urgenza creativa» ha detto Banksy citando il grande Picasso.
Quanto accaduto ha prodotto un positivo effetto mediatico per l’artista che ancora oggi è al centro della scena e molto probabilmente da quanto si legge le sue opere aumenteranno di valore per effetto della pubblicità mediatica.
Ma cosa succede in questo caso? L’aggiudicatario deve comunque versare il prezzo oppure può avanzare egli stesso una richiesta di danaro a titolo di risarcimento?
Prima di rispondere a questi interrogativi è necessario chiarire come funziona la traslazione del diritto di proprietà delle opere d’arte.
L’ultimo colpo di martello da parte del battitore segna il momento preciso in cui l’offerente si aggiudica l’opera e a quale prezzo, da quel momento in poi l’opera non può formare più oggetto di ulteriori offerte. In questa fase però l’offerente che acquista lo status di aggiudicatario non ha ancora materialmente versato il prezzo offerto quindi non è ancora proprietario dell’opera.
Qual è il momento in cui si perfeziona il trasferimento del titolo di proprietà?
Di solito, quando si acquista un’opera d’arte nella case d’aste, il titolo viene trasferito solo dopo che l’aggiudicatario versa il prezzo offerto e apprende materialmente l’opera.
Se è certo che la titolarità del diritto dell’opera non è stata trasferita, non è sicuro che l’aggiudicatario sia liberato dal versamento del prezzo, perché l’offerta dopo l’aggiudicazione diviene irrevocabile, quindi il promittente acquirente dovrebbe procedere all’acquisto dell’opera mediante versamento del prezzo.
In questo caso però l’opera è stata distrutta dall’autore e quindi l’aggiudicatario ha due strade da percorrere: la prima è quella di rinunciare all’acquisto, la seconda è quella di chiedere l’annullamento del contratto per un vizio occulto, infatti, nel catalogo dell’opera “Balloon Girl” non era assolutamente specificato o menzionato la presenza di un tritadocumenti nella cornice.
La responsabilità di quanto accaduto a chi va imputata?
La famosa casa d’asta Sotheby’s non ha la minima responsabilità di quanto accaduto all’opera, la distruzione della stessa è opera dell’autore che si è sin da subito proclamato responsabile del gesto, e quasi certamente non poteva impedire tale evento considerato che il tritadocumenti si trovava all’interno del quadro sin dall’inizio.
Inoltre come dichiarato dalla stessa società Sotheby’s, si trattava di una tela incorniciata in un frame dello stesso artista di 18 cm di cornice e quindi non si poteva smontare, come invece solitamente avviene per verificare lo stato di conservazione dell’opera prima di procedere all’acquisto.
Non resta che attendere di vedere quali azioni deciderà di esperire l’aggiudicatario al momento ancora anonimo, a trarre vantaggio è l’artista e le sue opere, oltre al titolo che in borsa dopo l’evento ha chiuso a 44,88 dollari.
Ma sembra ovvio che l’aggiudicatario voglia acquistare lo stesso il quadro al prezzo di aggiudicazione. Che non sia anche lui coinvolto dall’affare?
ph ilmessaggero.it