La Siae suona ma stona, l’Antitrust da giudice severo infligge la sanzione
di Antonio Valenza
La notizia ha generato un forte rumore, un caos diplomatico e burocratico, uno scontro tra istituzioni. Stiamo parlando della sanzione irrorata dall’Antitrust alla Siae per abuso di posizione dominante. A molti potrà sembrare assurdo ma quanto accaduto non è frutto della fantasia dello scrittore, bensì un fatto vero.
Cos’è la Siae?
Quali sono i compiti a questa affidati?
L’acronimo S.I.A.E. sta per Società Italiana degli Autori ed Editori. Essa è una società di gestione collettiva del diritto d’autore, cioè un ente costituito da associati la cui base associativa è formata da autori ed editori.
Secondo il nostro ordinamento giuridico la SIAE è un Ente Pubblico Economico a base associativa.
La parola “pubblico” significa che l’Ente è sottoposto alla vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, come garanzia di trasparenza e di buona gestione nei confronti degli associati e degli stessi utilizzatori.
Il principale compito della Siae è quello di tutelare i diritti degli autori ed editori sulle opere frutto dell’ingegno di questi.
Il meccanismo di funzionamento è molto semplice: chiunque compone un’opera può registrarla presso la Siae; sarà questa a concedere la licenza d’utilizzo dell’opera registrata a chiunque intenda riprodurre e/o utilizzare l’opera.
Secondo i dati forniti dal sito della Siae, ogni anno in Italia vengono rilasciate più di 1,2 milioni di licenze per l’utilizzo di opere tutelate dalla stessa.
Cosa è accaduto?
Perché l’Antitrust ha multato la Siae?
Il mercato del diritto d’autore era coperto da esclusiva fino a un anno fa, quando con il recepimento della direttiva Barnier (Direttiva 2014/26/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014 , sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l’uso online nel mercato interno), si è aperto il mercato delle tutele, facendo cessare l’esclusiva della Siae.
In buona sostanza la direttiva Barnier prevede la possibilità – per il soggetto che intende tutelare la propria opera – di poter scegliere autonomamente e liberamente il soggetto al quale affidare la tutela della propria opera.
L’Authority, dopo l’istruttoria, ha riscontrato una pluralità di condotte scorrette poste in essere dalla Siae, finalizzate:
- ad eludere la direttiva Barnier;
- comprimere il diritto di scelta dell’autore;
- e precludere l’offerta di gestione dei diritti da parte dei concorrenti, creando un “monopolio”.
Nella nota ufficiale emanata il 26 ottobre 2018 dalla stessa Authority, si legge:
“le condotte attraverso le quali Siae ha attuato la propria strategia escludente riguardano:
- a) l’imposizione di vincoli nell’offerta di servizi diversi tali da ricomprendere – nel mandato relativo allo svolgimento dei servizi rientranti nella riserva legale esclusiva vigente fino al 15 ottobre 2017 – anche servizi suscettibili di essere erogati in concorrenza, ostacolando la libertà dei titolari del diritto d’autore di gestire i propri diritti al momento dell’attribuzione, della limitazione o della revoca del mandato;
- b) l’imposizione di vincoli volti ad assicurare alla Siae la gestione dei diritti d’autore dei titolari non iscritti alla Siae, anche persino là dove questi ultimi avevano espressamente manifestato la volontà di non avvalersi dei servizi da essa erogati;
- c) l’imposizione di ostacoli nella stipulazione da parte degli utilizzatori – in particolare, emittenti Tv nazionali e organizzatori di concerti live – di altri contratti di licenza d’uso delle opere con i concorrenti della Siae;
- d) l’esclusione dei concorrenti dai mercati relativi alla gestione dei diritti d’autore di repertori esteri”.
Quali provvedimenti sono stati adottati nei confronti della Siae?
Dopo aver terminato l’accertamento, l’Antitrust ha ordinato alla Siae di cessare nell’immediato le condotte poste in essere. L’intento è quello di deviare la concorrenza e di astenersi per il futuro dal tenere analoghe condotte.
L’importo della sanzione?
La multa che la Siae dovrà pagare è di € 1.000,00. Si tratta di una sanzione pecuniaria simbolica, in ragione del fatto che la fattispecie oggetto dell’indagine è complessa. In particolare, i mercati nei quali la Siae ha posto in essere condotte abusive sono coperti da riserva di legge che ha operato fino al 15 ottobre 2017.
Mogol replica all’Antitrust.
Il Presidente della Siae replica: “Sebbene accompagnato da una sanzione simbolica di 1000 euro, è un provvedimento che non trova giustificazione nelle norme”. “Leggeremo e valuteremo con grande attenzione il testo”.