di Anna Spero

Qualunque sia l’espressione che preferiate, il risultato è sempre lo stesso.

Fare sesso è normale, comune, naturale, necessario, umano.
Eterogeneo, fantasioso, creativo, divertente, passionale, romantico, aggressivo.
Ma soprattutto il sesso è LIBERO.
Tutti dovrebbero sentirsi spogli da giudizi, etichette, accuse. Dove c’è gusto non c’è perdenza e più che in ogni altra occasione, in camera da letto (o in qualunque altro luogo preferiate) dovrebbe valere questa regola.
Banalità a parte c’è da chiedersi allora perché perduri un pensiero alle volte ipocrita e limitante.

E mi riferisco in particolar modo al popolo femminile.
Nonostante il forte desiderio di rivalsa ed emancipazione, il sesso continua ad essere un argomento spinoso e pieno di luoghi comuni. Le donne che vivono la propria sessualità in maniera disinvolta e consapevole non sono propriamente ben viste.

Se hai rapporti occasionali senza un legame esclusivo, per scelta o per casualità di eventi e preferisci non lasciare che i tuoi sensi si atrofizzino, o che si creino ragnatele invalicabili in attesa dell’arrivo del fatidico amore della vita (che poi chissà se arriva), allora sei considerata, per usare un eufemismo, una “donna facile”.

Definizione usata il più delle volte con accezione negativa, sia da uomini che da donne.

pic by: https://www.notiziecristiane.com/nella-ragnatela-del-diavolo-maran-ata-signore-vieni/

Vi è mai capitato di uscire con un uomo che vi avesse chiesto quanti partner sessuali aveste avuto in passato? E nel momento in cui vi è stato chiesto, come vi siete sentite?
Se avete impiegato più di 30 secondi per formulare una risposta, probabilmente non è solo perché eravate impegnate a ricapitolare il numero esatto delle vostre avventure di una notte. Alle volte rispondere a questa domanda può risultare complicato per il timore di essere giudicate.

Ora, in molti inizieranno a replicare che così non è, che ormai questa visione è stata superata.
Tuttavia nonostante moltissimi si millantino grandi promotori della libertà sessuale, se iniziaste a fare un sondaggio non trovereste nessuno che la pensi allo stesso modo.

Se da una parte gli uomini si dimostreranno felici di incontrare una donna audace, con estrema probabilità nella loro testa si innescherà un meccanismo tale per cui la loro partner sarà considerata una donna poco affidabile e frivola. E se ne avrà facile prova quando saranno alla ricerca di una relazione stabile, monogama ed esclusiva. In altre parole, se pure dovessero essersi innamorati perdutamente di voi e fosse un amore ricambiato, sancito dalla volontà di iniziare un rapporto serio, la vostra reputazione potrebbe essere compromessa  dalle avventure passate.

Poi ci sono le donne che rientrano nella categoria di quelle che preferiscono non concedersi (v. definizione mazzilliana “figa di legno”: https://www.scriptamoment.it/2018/09/01/tipe-da-bar/) e che vedono nelle donne che invece esprimono la propria disinvoltura sessuale delle nemiche, delle rivali di cui aver paura.
Il concetto stesso di concessione, nella sessualità, andrebbe rivisitato.

Perché  trascorrere una notte con qualcuno per cui proviamo attrazione dovrebbe essere considerato un atto di grazia o un favore?

Perché dovrebbe essere vissuto come un sacrificio e non come un piacere reciproco tra persone adulte e consenzienti?

Perché le donne che fanno sesso con qualcuno pur non avendoci una relazione sono ancora considerate come delle tr… ehm… donne facili?

Fino a che il sesso occasionale viene vissuto con rispetto e senza complicanze emotive o sentimentali non esiste un motivo per cui debba essere percepito come ingiusto o immorale.

Ovviamente, le ragioni per cui persiste un preconcetto di questo tipo vanno ricercate nella tradizione culturale longeva e generatrice di una società tutt’oggi maschilista e sessista.

Ciò ha inevitabilmente causato nel genere femminile quel senso di colpa atavico e viscerale che induce moltissime quasi ad avere vergogna delle proprie pulsioni, tanto da rinnegarle e puntare cosi facilmente il dito contro chi vive liberamente. Complici, inutile dirlo, anche i dogmi religiosi. Basti anche solo pensare alla Vergine Maria. Inconsciamente il modello femminile preso a esempio è questo. Donna vergine, casta, pura.

Ma prescindendo dalle credenze e dai valori perseguiti da ciascuno, non sarà forse giunto il momento di smetterla con i moralismi, sospendere la ghigliottina del giudizio e lasciare che ognuno viva la sua vita come ritiene più opportuno?

 

E quindi, donne, godetevela finché volete e potete, che la vita è breve e poi arriva la menopausa.

 

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