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Fluffer è un termine inglese intraducibile, eppure, ha un carico metaforico e allegorico potentissimo.

Nell’industria pornografica fluffer è colui o colei (de gustibus) che ha il compito di dover “mettere in moto” o “mantenere in moto” l’attore/attrice durante i periodi di stacco dalla telecamera.

In buona sostanza, dietro alle luci della ribalta, in un piccolo posticino posizionato nello squallore dei set pornografici, tra kleenex e odore di vergogna, c’è una lei o un lui che deve essere pronto a non far “annoiare” il membro maschile.

Vi chiederete che cosa c’è di romantico o emblematico in un lavoro così umiliante.

Ebbene, in una delle puntate di una serie televisiva americana più popolare degli ultimi anni (New Girl), gli sceneggiatori hanno ideato l’accostamento alla parola fluffer dell’aggettivo “emotivo”.

manifesto della serie “New Girl”

Trattasi di quella persona dell’altro sesso (o del nostro a seconda dei casi) che cataloghiamo banalmente come AMICO, ma che in maniera più o meno inconscia surroghiamo al partner quando siamo single o quando sentiamo la mancanza di alcuni aspetti in una relazione.

Ad esempio: siamo molto presi fisicamente da una persona con la quale non abbiamo lo stesso feeling caratteriale. In tal caso, ci andiamo a letto ma preleviamo attenzioni intellettuali dal fluffer emotivo, triste eroe/eroina che ci tiene in caldo dal punto di vista delle necessità con la sua banca fallimentare che eroga sentimenti.

Ma che cosa ne è del fluffer emotivo? Che cosa prova?

In primis, è d’uopo considerare che catalogarlo\a come amico è un grande errore.

L’amicizia è un’altra cosa.

Se si presta a questo gioco al massacro le motivazioni possono essere due:

  1. è San Francesco d’Assisi
  2. è preso

Se si è dichiarato lo abbiamo scacciato come un cane in chiesa, se non si è dichiarato è solo per la grande, immensa paura della friend-zone (ossia della catalogazione apparentemente insuperabile della qualifica di “amico\a”).

Ma perché dobbiamo soddisfare chi non ci completa e depredare come barbari selvaggi i ricchi depositi di bontà di chi ci è accanto perché ci ama?

Semplice. Perché siamo dei grandissimi bastardi.

A tutti piacciono le attenzioni, il sapere di avere in pronta consegna un consiglio, un abbraccio, un gesto carino. A nessuno piace prendersi la responsabilità dei propri appetiti.

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Ma il fluffer emotivo ha un cuore grande e a tutti piacciono i cuori grandi.

Prima o poi smette di stare in questo perenne stato di decomposizione autostimica e spicca il volo verso un nido dove ha un suo posto e non deve tenere caldo quello di qualcun altro.

Voi lo perdete e piangete.

Perché?

Perché oltre a essere BASTARDI siete anche delle TESTE DI CAZZO.

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