Per i viaggiatori maniaco compulsivi c’è una regola di base: in Giappone si va per la fioritura dei ciliegi.

Qualsiasi lettura prendiate in considerazione sul tema viaggio nipponico, non si prescinde: sakura, sakura, sakura.

Allora, senza pensarci troppo, prenotiamo due biglietti per metà marzo (Alitalia A\R Malpensa-Tokyo 650€. Che fai non vai?).

Prima di partire, via con la lettura di Ferguson (Autostop con Buddha) nel quale, il cammino primaverile alla caccia della fioritura dei ciliegi diventa una storia pazzesca.

GIORNO 1 e 2

Arrivo a Tokyo dopo mille ore di volo e volo per l’isola di Okinawa.

Spiagge paradisiache, clima e vegetazione quasi caraibiche e ambiente che ricorda molto più le Hawaii che il Giappone.

Bellissimo posto ma bisogna andarci col caldo, altrimenti è come andare a sciare sulle montagne rocciose.

GIORNO 3

Da Okinawa a Fukuoka.

Città grande, ordinata, per nulla turistica.

Il Giappone ordinario vero.

Avventura da provare: entrare in un ristorante e ordinare indicando nomi di piatti a cazzo. Meraviglia.

GIORNO 4

Da Fukuoka a Kobe con un treno supervelocissimamentefigo.

Bellissima città. Stranamente europea (ha anche un quartiere sul tema).

Mangi il Kobe a5 originale.

Il cuoco ti fa anche vedere anche il certificato.

Ti costa quanto un monolocale in periferia ma ti puoi “scialare a vita”.

Si prosegue verso Hiroshima.

Il museo della bomba atomica (banale ma non banale) è un’esperienza che ti entra nelle ossa.

Ho provato una sensazione del genere solo a Auschwitz.

GIORNO 5

Traghetto da Hiroshima e in un’ora sei a

Miyajima, ossia il paradiso.

In assoluto il posto che ho più gradito del viaggio.

Appena arrivi ti danno il benvenuto dei simpatici e curiosi daini.

Cammini per qualche centinaio di metri e vedi un Torii rosso, che introduce santuario Itsukushima completamente immerso in acqua cristallina.

La danza delle maree regala scenari sempre diversi a seconda dell’ora.

Continui la passeggiata e ti godi il Giappone rurale, con case tradizionali, giardini zen carichi di laghetti koy e un bosco meraviglioso che si erge su una montagna vestita di una vegetazione fittissima.

GIORNO 6 e 7

Da Hiroshima a Kyoto, metropoli colma di templi e luoghi tradizionali.

Per onestà intellettuale devo dire che non mi ha affatto colpito.

Meraviglioso il Cammino del Filosofo, templi molto belli ma tutti molto simili.

Da vedere il bosco di bambù e da provare i ryokan (alberghi tradizionali dove sei sei più alto di un nano sbatti la capoccia in continuazione).

GIORNO 8 e 9

Da Kyoto a Tokyo che è esattamente come ve la immaginate.

Skyline da urlo, super tecnologia e parchi giganteschi.

Una New york più organizzata e figa.

RIASSUNTO

I posti non mi hanno entusiasmato (ad eccezione di Miyajima) però ne vale la pena.

I giapponesi sono un popolo meraviglioso, molto fiero, tradizionalista e innovativo, ultra nazionalista ma non xenofobo, gentile ma risoluto nell’imporre le proprie regole ai turisti.

P.s. avete notato che non ho menzionato i sakura?

Quest’anno al 17 marzo ne erano sbocciati solo una dozzina… Ma porcap……..

 

 

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