NOTE CONTEMPORANEE Motivi artistici a confronto dagli anni ’60 ad oggi
La Galleria d’Arte 2000 & NOVECENTO di Reggio Emilia (Via Sessi, 1/F) presenta, dal 1 giugno al 30 settembre 2019, la mostra collettiva “Note contemporanee. Motivi artistici a confronto dagli anni ’60 ad oggi“, con opere di Piero Gilardi, Giorgio Griffa, Mario Schifano, Jorrit Tornquist ed altri autori selezionati.
Il lavoro degli artisti scelti per questa collettiva illustra al pubblico la contemporaneità dell’arte attraverso suggestioni cromatiche e formali, ma anche la sovrapposizione di linee e geometrie, segnando un percorso di continuità tra i maestri del secolo scorso e quelli del presente.
La mostra comprende quattordici opere selezionate riunite per offrire un panorama di firme dalle riconoscibili affinità elettive che offrono un significativo contributo alla contemporaneità espressiva ed artistica, testimonianze di segni diversi, che ripercorrono la ricerca e la storia della produzione artistica nazionale.
In esposizione due opere dell’artista torinese Piero Gilardi (1942) che profeticamente ha anticipato temi diventati centralissimi nel dibattito artistico del nostro presente – e non solo – come il rispetto nei confronti della natura ormai impoverita ed imbruttita dalla presenza dell’uomo. Quello che si evince, osservando criticamente i suoi “tappeti natura”, è un continuo dialogo tra artificiale, rappresentato dal poliuretano espanso, e naturale, rappresentato dalla finzione di un paesaggio selvaggio e incontaminato. Come ben delineato dai lavori in mostra, si possono vedere rappresentati “selciati incolti”, “piccole foreste” o “oceani con gabbiani”.
Di Giorgio Griffa (1936) un’opera della seconda metà degli anni ’70 riferibile al ciclo dei Segni primari, in cui l’idea o il concetto eliminano l’arbitrio, il casuale, il caotico, l’emotivo e il soggettivo, esaltando il controllo, la chiarezza e la sobrietà. Ci accorgiamo che il segno policromo bidimensionale con la sua studiata piattezza si sviluppa secondo una struttura concettuale che risulta lo zoccolo duro, obiettivo del lavoro. È qui evidente la volontà di Griffa di operare un tentativo sistematico di eliminare ogni componente empirica, per cui l’adozione di un metodo e di un ordine diventa fondamentale.
Infine Mario Schifano (1934-1998), – unanimemente considerato uno dei più importanti, trasgressivi ed originali artisti italiani e nume tutelare della Pop Art italiana – è presente con una grande tela del 1973/1978 caratterizzata dalla sua tipica pittura gestuale, carica di sentimento vitale, di tocchi veloci e di forti accensioni cromatiche, mentre il lavoro in esposizione dell’austriaco Jorrit Tornquist (1938), il cui approccio alla pittura è sempre di tipo scientifico, nasce da uno studio innovativo dei meccanismi della visione, dei fenomeni ottici e luminosi, in linea con i progressi scientifici dal dopoguerra in poi.
In esposizione anche opere di Enrico Della Torre, Gianfranco Ferroni, Omar Galliani, Marco Gastini, Mimmo Iacopino, Walter Valentini, Renzo Vespignani, Gianfranco Zappettini.
La collettiva sarà visitabile fino al 30 settembre 2019, tutti i giorni con orario 10-12,30 e 16-19,30, aperto anche domenica e festivi. Ingresso libero.
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