Tutti gli appuntamenti con gli autori Raffaello Cortina Editore al Festivaletteratura di Mantova 2019. 

Raffaello Cortina Editore

 

Gian Piero Piretto - Quando c'era l'URSS

Mercoledì 4, 21.00, Teatro Bibiena (ingresso euro 6,00)
Quando l’URSS faceva cultura
Incontro con Gian Piero Piretto. Intermezzi musicali di Shari DeLorian

Il cinema, gli oggetti, le riviste, i manifesti, la pubblicità, le cartoline, le fotografie, le parate militari, le grandi architetture, i ritratti di Lenin e di Stalin. Settant’anni di vita culturale dell’Unione Sovietica trascorrono in un tripudio di immagini radiose, destinate a orientare i sogni e i comportamenti della collettività e a imporre silenziosamente un nuovo e originale rapporto tra realtà e rappresentazione. Con l’accompagnamento in musica di Shari DeLorian, Gian Piero Piretto (Quando c’era l’URSS) decostruisce e ricompone il percorso della cultura sovietica con un occhio di riguardo alla percezione della gente comune, partendo dal fervore iconoclasta e majakovskiano delle origini e passando per la tetra stagione dell’euforia staliniana – “vivere è diventato più allegro, compagni!” –, senza trascurare le sottoculture giovanili degli anni Cinquanta e Sessanta e i primi passi del rock nel decennio successivo.

 

Venerdì 6, 22.00, Tenda Sordello (ingresso libero)
Gran cabaret socialista. Voci e musiche da un’altra Russia
Fabrizio Dall’Aglio, Alessio Lega, Alessandro Niero, Gian Piero Piretto, Marco Sabbatini e Anna Zafesova

Una scorribanda notturna tra testi e canzoni della Russia d’oggi e della Russia sovietica del Novecento, tra cultura ufficiale ed esponenti del dissenso. Dall’agonia di un regime malato alle contraddizioni e ai fermenti che segnano oggi l’età post-comunista.

 

Telmo Pievani - Imperfezione

Sabato 7, 11.00, Tenda Sordello (ingresso libero)
Imperfezioni di successo
Incontro con Telmo Pievani
Il nostro cervello e il nostro sistema genetico sono pieni di buchi, ridondanze, soluzioni “arrangiate”, eppure restano tra le realizzazioni più sofisticate e complesse della natura. Telmo Pievani (Imperfezione. Una storia naturale) rilegge la storia evolutiva dal punto di vista di tutte le cose sbagliate che hanno finito per funzionare.

Gilles Kepel - Uscire dal caos

Sabato 7, 16.45, Palazzo San Sebastiano (ingresso euro 6,00)
Mondi separati dentro le città
Incontro con Gilles Kepel, in dialogo con Azzurra Meringolo
Tra i massimi esperti di mondo arabo in Europa e storia del Medio Oriente, il politologo Gilles Kepel da tempo analizza le principali sollevazioni che hanno scosso il Nordafrica e il Medio Oriente negli ultimi decenni, dalla guerra dello Yom Kippur fino alle rivolte in Tunisia e Siria, e che attraverso conseguenze economiche e fenomeni migratori continuano tuttora a gettare benzina sul fuoco dei populismi e dei movimenti di estrema destra. Dialogando insieme alla giornalista Azzurra Meringolo, l’autore del recente Uscire dal caos parlerà degli esiti delle primavere arabe, di trasformazioni del jihadismo, delle scelte politiche che ci attendono e del perché il Mediterraneo sia un ponte indissolubile tra due realtà. “Ma il ponte non è un oggetto per se stesso. Il ponte parte da un punto per arrivare ad un altro […] la questione è definire il punto di arrivo”.
L’incontro si terrà in italiano.

Cristina Cattaneo - Naufraghi senza volto

Domenica 8, 14.00, Tenda Sordello (ingresso libero)
Le sante ossa
Incontro con Cristina Cattaneo, in dialogo con Davide Porta
Tra i diversi settori di ricerca del LABANOF (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense) di Milano, uno dei più appassionanti è senz’altro quello archeologico. Lasciati per un attimo da parte i casi di attualità giudiziaria, Cristina Cattaneo e Davide Porta si sono dedicati recentemente ai resti di alcuni morti eccellenti – i santi Ambrogio, Gervasio e Protasio –, dando conferma attraverso i loro rilievi scientifici ai racconti di alcune antiche fonti devozionali.

 

Domenica 8, 17.00, Basilica Palatina di Santa Barbara (ingresso euro 6,00)
Il nome necessario
Incontro con Cristina Cattaneo, in dialogo con Francesca Mannocchi
Il Mediterraneo è un grande cimitero dove riposano migliaia di corpi senza nome. Sono oltre diecimila le persone che negli ultimi quattro anni hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere le coste europee. Dal 2013 al 2017 Cristina Cattaneo, direttrice del LABANOF (Laboratorio di antropologia e odontologia forense) dell’Università Statale di Milano, ha cercato di ridare un volto ad alcune di queste vittime. Dopo il disastro di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e ancora in occasione del naufragio al largo della Libia nell’aprile 2015, Cattaneo è stata chiamata con i suoi assistenti a raccogliere tutti gli elementi utili al riconoscimento dei corpi recuperati. Un lavoro meticoloso e paziente, che ha permesso di rimettere insieme i frammenti di queste vite spezzate e di restituire ad esse un’identità. “Dai tempi di Omero sappiamo che identificare i morti è un aspetto centrale della nostra cultura”, ci ricorda l’autrice di Naufraghi senza volto: “una madre che cerca il corpo del figlio morto e non lo trova, non può iniziare a elaborare il lutto”. La incontra la giornalista Francesca Mannocchi.

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