Truth Lovers
di Enzo Varricchio
Innamorati di verità
Il falso e la menzogna sono fondamenti della storia umana.
La storia mente per motivi politici,
la scienza mente per ragioni economiche,
la politica lo fa per il potere,
lo sport perché vuole vincere sempre.
Solo l’arte perché le va.
Purtuttavia, la verità esiste.
Il fatto che sia difficile trovarla non vuol dire che dobbiamo smettere di cercarla.
Innamoriamoci di verità.
(Enzo Varricchio, © 2017)
Nel dodicesimo mensile di Scripta Moment non potevamo mancare l’appuntamento con il tema dei temi nel Fake Time in cui oggi viviamo.
Quid est veritas? Qual è la verità? (o “Che cos’è la verità?, che non è la stessa cosa…).
Questa la fatidica domanda posta dal procuratore Ponzio Pilato a Gesù prima di consegnarlo al giudizio della folla.
Sintetizzando le tre antiche domande dell’uomo (“Chi sono? Da dove vengo? Dove vado?”), l’interrogativo di Pilato esprime l’eterna ricerca del senso della vita ma anche il dilemma concreto del magistrato sannita conquistato dalla personalità del suo indagato, la cui figura è stata ingiustamente condannata dalla storia.
Forse Pilato non si è affatto “lavato le mani” dinanzi all’umana innocenza del divino imputato, anzi gli ha semplicemente chiesto qual è la verità nel senso di “E ora che facciamo?, “Che cosa debbo fare con te?“. E fu il Cristo a suggerirgli di confrontarlo a Barabba per poter compiere il suo sacrificio terreno. Anche in questa vicenda, il confine tra il vero e il falso risulta diabolicamente sottile.
Alla stessa domanda solo l’arte seppe dare una risposta plausibile:
“Bellezza e verità, verità è bellezza – è quanto sappiamo su questa terra ed è quanto ci serve sapere”
scrisse il poeta romantico John Keats nella sua famosa Ode su un’urna greca del 1819.
Ma dopo il positivismo e lo scientismo ottocenteschi tornò l’era del dubbio che nemmeno la bellezza fu più in grado di sciogliere, fino al Kubrick di 2001 Odissea nello spazio, il cui famoso monolito nero simboleggia il viaggio di omerica memoria verso la conoscenza e oltre i suoi limiti, tanto più invalicabili quanto più si avanza nel sapere.
Anche la bellezza ormai non può più salvarci dalla menzogna, anzi viene falsificata sui social da filtri e fotoritocchi, utilizzata per rincoglionirci e tenerci sotto lo minaccia della vecchiaia.
Noi di Scripta cerchiamo di grattare la patina ufficiale della realtà per guardare cosa c’è sotto. Ampliamo il significato del #Nofilter dei selfie delle ragazzine che su Insta assicurano l’autenticità delle loro bellezze.
In questa nostra epoca ipertecnologica di connessione permanente, giusto un anno fa, Scripta Moment scelse come proprio marchio uno smartphone nero per evocare il monolito di Kubrick e l’attualità estrema del suo significato. Lo poggiò su un libro aperto ad auspicare la conoscenza della verità e la verità della conoscenza ma anche l’incontro tra la tecnologia e la saggezza.
Dopo un anno di vita di SM, sento il dovere di rinnovare questo auspicio e di ringraziare autori/autrici e lettori/lettrici per quanto hanno fatto e faranno nell’aiutarci a cercare la verità nelle grandi come nelle piccole cose.
Buona lettura, buona scrittura a tutti.
PH credit: https://sl-tc.com/
Dello stesso autore su SM:
https://www.scriptamoment.it/?s=Enzo+Varricchio
La verità è un concetto astratto, non esiste sulla Terra o, se esiste, non è recepibile da un singolo individuo. La verità è come una sfera opaca e per lontano che ci si possa mettere ad osservarla se ne vedrà solo una metà. Ad esempio, quando due persone discutono senza trovare un accordo lo fanno perché ciascuno ha la sua propria verità. Se la verità fosse conoscibile non ci sarebbero ragioni valide per confrontare punti di vista differenti.
Come la verità, anche concetti come Giustizia e Libertà sono ideali irraggiungibili. 🙄 Forse.