Bari, la nuova “Dolcevita” delle tedesche
22 febbraio, ore 12.45, Bari si prepara alla visita del Papa, accogliendolo con un sole meraviglioso.
Passeggio dopo aver fatto spese inutili per la città ed entro in un bar di fronte alla sede di Scripta Moment.
Ci sono tre dee teutoniche che si godono il sole e sopratutto un copioso spritz.
Decido di fare una cosa che ho in mente da sempre.
Mi armo di faccia di culo – una delle mie specialità – e mi presento:
“Ciao sono Rocco Lombardi e scrivo per una rivista culturale… Posso intervistarvi?”
Sarà la nomea degli uomini italiani, il mio inglese più che incerto o molto più probabilemente, la mia somiglianza con Anthony Hopkins in “Hannibal” ma sono tesissime.
Mi chiedono della rivista e, come se fosse un distintivo prendo il cellulare e mostro il sito.
Sembrano rilassarsi.
Le invito a terminare il loro spritz e a raggiungermi presso la sede del giornale. Parlano tra di loro in tedesco e capisco solo che fanno riferimento a un noto film horror – Hostel – . Spero di aver capito male. Invece no.
Non si fidano. Per nulla.
Inizio con una domanda banalissima:
“Uereareiufrom?”
Sono tedesche. Lo sapevo.
“Come avete fatto a conoscere Bari? Perché avete scelto questa città?”
Risponde la più rilassata:
“Abbiamo scelto Bari perché c’era un volo economico. L’abbiamo googleata e ci sono apparse una serie di immagini molto belle. Abbiamo visto che c’erano tante cose belle da fare la DOLCEVITA, le spiaggie, lo shopping, il cibo buono e buon caffé”.
Squisitamente banali. Meravigliose.
Poi una aggiunge:
“C’è l’Oceano vicino!”
Proprio no.
Spiego che per le sipagge è meglio la parte a sud della città.
Comunque, proseguo e chiedo:
“Avete visto qualche posto particolarmente stupefacente come la Cattedrale o la Basilica?”
Nel frattempo un moscone attacca la mia nuova amica tedesca. Lo scaccia con l’eleganza di Hulk Hogan.
Si allega prova vocale dell’attacco:
Dicono che sì, hanno visto Barivecchia.
Chiedo se ritengono che Bari sia una città turistica.
Rispondo che può divenirlo ma che sono contente che non ci siano le cose più brutte delle città turistiche.
Mi dicono che secondo loro per vedere bene la città serve qualche giorno in più.
Ottimo, vuol dire che la città ha colpito.
Mi aggiornano sui loro progetti di tornare presto.
Chiedo se conoscono Polignano.
Mi dicono che non la conoscono.
Spiego che è la città di “Volare” e parte un coro che si allega alla presente.
Concludo con una domanda importante… “Sapete qual è il cittadino più famoso di Bari?”
Dicono di no.
Spiego brevemente che Santa Claus è nero e che riposa qui da noi.
Sono meravigliate e felici.
Le ringrazio e saluto.
Pago gli spritz ma non lo sapranno mai.
Addio Roma.
La nuova “Dolce Vita” è qui.