5G in Europa: il senno di prima
di Gilgamesh
Ai tempi del COVID 19 assume estrema attualità il dibattito scientifico su alcune questioni di salute e ambiente che una nuova – e auspicabile – Europa dovrà presto affrontare.
A volte veniamo interessati da temi vasti, importanti, che coinvolgono la nostra salute, l’economia, l’ambiente.
Ma da cittadini, di fronte a temi spesso complessi, come possiamo orientarci, nell’avere informazioni che ci consentano di comprendere cosa sta realmente accadendo?
Compiendo una disamina, possiamo osservare un rilevante filo conduttore che lega alcune vicende.
Questioni che hanno a che fare con le innovazioni, o con la pandemia da covid-19: con fenomeni, insomma, capaci di mettere di fronte l’umanità ad una posizione collettiva: ad una opinione gestita da pochi, ma che coinvolge tanti.
Come ha reagito l’umanità, negli anni?
Partendo dal fenomeno dell’amianto, possiamo osservare che inizialmente i vantaggi economici – comprese le enormi ricadute positive sull’occupazione – dell’utilizzo dei prodotti a base di asbesto si sono rapidamente diffusi, fino ad ingenerare una grande opinione di fiducia verso questo materiale, al punto da soffocare e schiacciare qualsiasi voce che provasse – anche su basi scientifiche – a sollevare interrogativi e dubbi. Le richieste di approfondimento, gli inviti alla prudenza, sono caduti nel vuoto. Sono occorsi circa 50 anni e decine di migliaia di morti, per riuscire ad eliminare questo prodotto cancerogeno dalla circolazione, con costi economici che alla fine si sono rivelati spaventosi, e stratosferici guadagni da parte di chi ha gestito il business.
Un secondo caso è l’Ilva di Taranto.
Acclamata e annunciata come foriera di benessere economico e sociale, ha realizzato uno schema simile nelle dinamiche a quello dell’amianto: le voci allarmistiche sempre più insistenti sugli effetti dannosi della sua attività sono state inizialmente osteggiate in maniera efficace, fino a quando gli effetti dannosi sulla salute della popolazione non si sono fatti talmente evidenti da non poter essere ignorati. Tuttavia la posizione di scacco occupazione/salute ne ha di fatto impedito e ancora oggi ne impedisce la totale chiusura. Anche in questo caso i costi sociali sono stati immensi, unitamente alle morti ricollegabili.
Da ultimo, va osservato come nel primo periodo della comparsa del virus covid-19, le reazioni di chi aveva la responsabilità di valutarne i rischi, non solo sono state ampiamente sottovalutate, ma addirittura c’è stata una diffusa attività di promozione della minimizzazione, con inviti a riunirsi e quant’altro: gli effetti nefasti di questo tipo di reazione sono purtroppo sotto gli occhi di tutti, e i costi sono incalcolabili, oltre al dolore per le migliaia di morti.
Paradossalmente, si potrebbe osservare che le reazioni del tessuto sociale, prendendo ad esame questa sequenza di eventi, anziché essere rese più prudenti dalla esperienza precedente, si sono acuite.
E questo nonostante il livello di capacità della veicolazione delle informazioni, nei decenni, si sia addirittura potenziato in modo esponenziale, al pari delle evoluzioni scientifiche e delle organizzazioni sempre più evolute, come OMS, EU ed altre, dotate di apparati specifici. i cui compiti designati sono quelli di salvaguardia della salute pubblica.
Anche la normativa, sulla scorta dei disastri precedenti, si è evoluta nel tentativo di porre degli argini ai fattori causali, inserendo norme come Il Principio di Precauzione (UNESCO), che è stato adottato dall’UE nel 2005:
“Quando le attività umane possono condurre a un danno moralmente inaccettabile, che è scientificamente plausibile ma incerto, dovranno essere intraprese azioni per evitare o diminuire quel danno.”.
Oggi si assiste alla evoluzione di una nuova tecnologia, denominata generalmente 5G, ed alla conseguente domanda di chiarezza, in merito a quel che sta accadendo.
La risposta più efficace viene dalla scienza, e ad essa è saggio fare riferimento.
In proposito è stato redatto un documento Qui il documento ufficiale del 13 settembre 2017:
nel quale scienziati e i medici avvertono dei potenziali effetti sanitari gravi in relazione al 5G, del 13 Settembre 2017, nel quale oltre 180 scienziati da 36 nazioni raccomandano una moratoria sul dispiegamento della quinta generazione per le telecomunicazioni, 5G, finché i potenziali pericoli per la salute umana e per l’ambiente non siano pienamente investigati da scienziati indipendenti dall’industria. Questo sulla scorta del fatto che:
Detto documento, dalla attendibilità scientifica inoppugnabile e scevra da interessi, conclude con alcune voci di appello, delle quali si evidenziano, riportandoli testualmente, i seguenti punti focali:
– A prendere tutte le misure ragionevoli per fermare l’espansione di CEM-RF da 5G finché scienziati indipendenti non possano garantire che la tecnologia 5G e il livello totale di radiazioni causate da CEMRF (5G insieme a 2G, 3G, 4G e Wi-Fi) non sono dannosi per i cittadini dell’UE
-A raccomandare che tutti i paesi dell’UE, in particolare le loro agenzie per la sicurezza dell’esposizione a radiazioni, seguano la risoluzione 1815 e informino i cittadini, inclusi gli insegnanti e medici, sui rischi per la salute delle radiazioni CEM-RF, su come e perché evitare le comunicazioni senza fili, particolarmente dentro e vicino a centri diurni, scuole, case, luoghi di lavoro, ospedali e case di cura per anziani.
– A nominare immediatamente, senza influenze dal settore, un team europeo di scienziati con competenze in CEM e salute indipendenti e veramente imparziali, senza conflitti di interesse per rivedere i rischi per la salute
-A prevenire che l’industria delle telecomunicazioni senza fili attraverso le proprie organizzazioni di lobbying persuada i funzionari dell’UE a prendere decisioni in merito all’ulteriore espansione delle radiazioni a radiofrequenza, inclusa la tecnologia 5G in Europa
-A favorire e a implementare telecomunicazioni digitali cablate invece che wireless.
Una nota in calce al citato documento, peraltro, avverte:
– “Evitare errori analoghi a quando la Commissione (2008/721/EC) ha nominato membri di SCENHIR sostenitori dell’industria, che hanno presentato all’UE un fuorviante rapporto SCENIHR sui rischi per la salute, dando all’industria delle telecomunicazioni un lasciapassare per irradiarei cittadini dell’UE. Il testo è ora citato dalle agenzie europee per la sicurezza dalle radiazioni. ”
Dette enunciazioni non lasciano alcun dubbio, circa l’avvertita e pressante esigenza di informare alla massima prudenza l’implementazione di questa tecnologia. Si notano, peraltro, cenni al dovere di informazione alla cittadinanza, con particolare riferimento ad insegnanti e medici, sui rischi circa la salute.
Questa tematica, come vedremo, viene affrontata nel secondo documento che qui si prende in esame: un Briefing del Parlamento Europeo del marzo 2020, “preparato per e indirizzato ai membri e al personale del Parlamento Europeo, come materiale di base per aiutarli nel loro lavoro parlamentare.” [Qui il documento ufficiale EU del marzo 2020:
[Nota bene: il testo del documento di cui sopra è redatto in lingua inglese e tradotto con un comune traduttore. Il testo originale è visibile nell’allegato]
Orbene, detto documento prende in esame gli “Effetti della comunicazione wireless 5G sulla salute umana”.
In particolare, nell’introduzione, si legge “L’obiettivo di coprire tutte le aree urbane, le ferrovie e le strade principali con la comunicazione wireless senza interruzioni quinta generazione può essere raggiunto solo con la creazione di una fitta rete di antenne e trasmettitori. In altre parole, il numero di stazioni di base a frequenza più alta e altri dispositivi aumenterà in modo significativo. Ciò solleva la questione se v’è un impatto negativo sulla salute umana e l’ambiente dalle frequenze più elevate e miliardi di connessioni supplementari, che, secondo la ricerca, significherà l’esposizione costante per tutta la popolazione, compresi i bambini. Mentre i ricercatori considerano generalmente tali onde radio di non costituire una minaccia per la popolazione, la ricerca fino ad oggi non ha affrontato l’esposizione costante che 5G introdurrebbe. Di conseguenza, una parte della comunità scientifica ritiene che sono necessarie ulteriori ricerche sui potenziali effetti biologici negativi dei campi elettromagnetici (EMF) e 5G, in particolare sull’incidenza di alcune malattie umane gravi. Un’ulteriore considerazione è la necessità di riunire ricercatori di diverse discipline, in particolare la medicina e la fisica o ingegneria, per condurre ulteriori ricerche sugli effetti della 5G. attuali disposizioni dell’UE in materia di esposizione ai segnali wireless, la raccomandazione del Consiglio relativa alla limitazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici (da 0 Hz a 300 GHz), è ora di 20 anni, e quindi non prende le caratteristiche tecniche specifiche di 5G in considerazione.”
Detto documento cita in primis vantaggi e svantaggi economici, della tecnologia 5G, da un canto naturalmente evidenziando le potenzialità di impiego in ogni campo derivanti da una migliore connettività tra i primi, ma di contro sottolineando che questo progetto avrà un costo estremamente elevato, ed ovvero – entro il 2025 – di 500 miliardi di euro.
In particolare, su questo punto, conclude che:
“Domande restano senza risposta su cosa 5G è in realtà, cosa è per, se ha un impatto sulla salute umana e l’ambiente, se è sicuro, se offre un buon rapporto qualità-prezzo o se nessuno potrà ripagarlo. In alternativa, secondo alcuni esperti, le fibre ottiche sarebbero più sicure, e offrire velocità superiore a 5G. Tuttavia, fibre ottiche non sono wireless.”
(testo originario: Questions remain unanswered as to what 5G actually is, what it is for, whether it has impacts on human health and environment, whether it is secure, whether it offers good value for money or whether anyone will be prepared to pay for it. As an alternative, according to some experts, fibre optics would be more secure, safe and offer higher speed than 5G. However, fibre optics are not wireless.)
Il documento in esame, nell’ambito dell’analisi sulla normativa e sulle frequenze cui si andrebbe incontro, sottolinea che:
“Agenzia europea dell’ambiente (EEA) ha a lungo sostenuto la precauzione relativa alla esposizione a campi elettromagnetici, sottolineando che ci sono stati casi di mancato utilizzo del principio di precauzione, in passato, che hanno portato a danni spesso irreversibili alla salute e ambienti umani. -Azioni appropriate, di precauzione e proporzionate prese ora per evitare minacce plausibili e potenzialmente gravi per la salute da campi elettromagnetici sono suscettibili di essere viste come prudenti e sagge in prospettiva futura.”
E inoltre richiama espressamente, a sua volta, alcune voci della Risoluzione 1815 (2011) del Consiglio d’Europa:
– riconsiderare gli standard di base scientifica per le attuali norme in materia di esposizione ai campi elettromagnetici fissati dalla International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection, che hanno seri limiti;
– la distribuzione di informazioni e campagne di sensibilizzazione sui rischi di effetti biologici potenzialmente nocivi a lungo termine sull’ambiente e sulla salute umana, in particolare destinate a bambini, adolescenti e giovani in età riproduttiva; dando la preferenza a connessioni internet cablate (per i bambini in generale e in particolare nelle scuole), e strettamente regolamentare l’utilizzo dei telefoni cellulari da scolari nei locali della scuola;
– aumentare il finanziamento pubblico della ricerca indipendente per valutare rischi per la salute.
Si nota il richiamo al dovere di informare con campagne apposite i cittadini sui rischi, che non appare essere stato mai realizzato.
Nel prosieguo il documento citato innanzi richiama in particolare un ulteriore appello dell’agosto 2017 – firmato alla data del 18 dicembre 2019 da 268 scienziati e medici – presentato alle Nazioni Unite e all’Unione Europea, che raccomanda una moratoria sulla realizzazione di 5G per telecomunicazioni. [Qui il documento ufficiale dell’agosto 2017
https://emfscientist.org/images/docs/transl/Italian_EMF_Scientist_Appello_2017.pdf
Questo documento, nella sezione “Basi scientifiche per la nostra comune preoccupazione” riporta testualmente:
“Numerose pubblicazioni scientifiche recenti hanno mostrato che i EMF influiscono gli organismi viventi a livelli ben inferiori a molte linee guida sia nazionali che internazionali. Gli effetti includono l’aumentato rischio di tumori, lo stress cellulare, l’aumento di radicali liberi dannosi, danno genetico, modifiche strutturali e funzionali del sistema riproduttivo, deficit di apprendimento e di memoria, disturbi neurologici, e impatti negativi sul generale benessere degli esseri umani. Il danno va molto oltre la razza umana, visto che ci sono sempre più in aumento le prove degli effetti dannosi sia sulla vita delle piante che su quella degli animali.
Queste scoperte giustificano il nostro appello alle Nazioni Unite (UN) e, a tutti gli Stati Membri nel mondo, per incoraggiare l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ad esercitare una forte leadership nella promozione dello sviluppo di linee guida più protettive nei confronti dei EMF, incoraggiando misure precauzionali, ed educando il pubblico riguardo ai rischi per la salute, particolarmente al rischio per lo sviluppo dei bambini e del feto. Con un mancato intervento. L’OMS viene a mancare all’adempimento del suo ruolo quale preminente ente internazionale di salute pubblica.”
Si ritrovano anche delle importanti raccomandazioni ad attuare iniziative a tutela della salute pubblica tra cui si legge testualmente:
– Il pubblico venga pienamente informato riguardo ai rischi potenziali per la salute derivanti dall’energia elettromagnetica e vengano loro insegnate le strategie per la riduzione del danno;
– Ai professionisti del campo medico si provveda un’educazione adeguata riguardo agli effetti biologici dell’energia elettromagnetica e sia provvista una formazione al trattamento di pazienti che soffrono di elettrosensibilità;
I governi finanzino formazione e ricerca sui campi elettromagnetici e la salute che sia indipendente dall’industria e impongano la cooperazione tra industria e ricercatori;
– I mass media rivelino i rapporti tra gli esperti della finanza con l’industria quando citano le loro opinioni riguardo gli aspetti sulla salute e la sicurezza delle tecnologie di emissione di EMF;
– Vengano stabilite delle zone-bianche (aree libere da radiazioni).
Il documento menziona anche che una raccolta di “94 articoli, finanziati da Deutsche Telekom, afferma che gli studi disponibili non forniscono informazioni adeguate e sufficienti per una valutazione della sicurezza significativa, o per la domande sugli effetti non termici. V’è la necessità per la ricerca per quanto riguarda gli sviluppi di calore locali su piccole superfici, per esempio, la pelle o l’occhio, e su qualsiasi impatto ambientale. Non vi era alcuna relazione coerente tra la densità di potenza, durata dell’esposizione, o la frequenza e gli effetti dell’esposizione. Non v’è alcun aumento notevole in tutti i giorni dell’esposizione ai campi elettromagnetici dal 2012, nonostante il crescente utilizzo di dispositivi di comunicazione wireless, secondo un altro revisione degli studi dal 2019”
E nel prosieguo, ancora, si legge:
“Tuttavia, non è chiaro quanto bene questi studi di esposizione quotidiana rappresentano la dose assorbita radiofrequenza EMF della popolazione. Questo studio mantiene l’urgente necessità di una migliore quantificazione della dose assorbita radiofrequenza campi elettromagnetici della popolazione dai propri dispositivi di comunicazione.”
Si evidenzia altresì sotto la voce “pareri delle parti interessate” quanto segue:
“Considerando l’enorme investimento stimato, l’industria delle telecomunicazioni mobili ha bisogno di convincere i governi di benefici economici e sociali di 5G ed eseguire campagne di marketing diffuse. Si adatta il settore, se i politici credono che ci sia una gara tra le nazioni per essere il primo a lanciare servizi 5G’.”
“L’industria europea delle telecomunicazioni continua ad affermare che il peso delle prove riguardanti danni da esposizioni a campi elettromagnetici è inconcludente. L’infrastruttura 5G Public Private Partnership ( 5G PPP ), Un’iniziativa congiunta tra la Commissione europea e l’informazione europea e delle telecomunicazioni (ICT), l’industria (produttori di TIC, operatori di telecomunicazioni, fornitori di servizi, piccole e medie imprese e istituti di ricerca), sostiene la ricerca e l’innovazione per sviluppare reti 5G conformi agli standard e normative internazionali e sviluppa sistemi progettati per funzionare sotto dei limiti sanitari sicuri di emissioni elettromagnetiche. Tuttavia, non si riferisce agli effetti biologici delle radiazioni 5G.”
Un ulteriore significativo passaggio cita testualmente :
“Altre preoccupazioni riguardano la creazione di una domanda sufficiente per 5G, la sicurezza e la salute, la sicurezza e le questioni ambientali. Queste necessità maggiore consapevolezza del pubblico e il consenso, tuttavia questo è doppiamente saliente per quanto riguarda i possibili impatti negativi sulla salute a causa della ineluttabilità della costante esposizione dei cittadini in un ambiente 5G. La letteratura accademica recente dimostra che la radiazione wireless continuo sembra avere effetti biologici soprattutto considerando le particolari caratteristiche 5G: la combinazione di onde millimetriche, una frequenza più elevata, la quantità di trasmettitori e la quantità di connessioni. Diversi studi suggeriscono che 5G sarebbe influenzare la salute degli esseri umani, piante, animali, insetti e microbi – e come 5G è una tecnologia non testata, un approccio prudente sarebbe prudente. La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo dell’ONU, gli accordi di Helsinki e di altri trattati internazionali riconoscono che il consenso informato prima di interventi che potrebbero influenzare la salute umana è un elemento essenziale, fondamentale diritto umano, che diventa ancora più discutibile se si considera l’esposizione dei bambini e dei giovani.”
E prosegue poi con :
“Una certa divergenza esistente tra gli scienziati sui potenziali effetti negativi di esposizione ai campi elettromagnetici e 5G. Gli esperti raramente possiedono sfondi complementari sia in fisica o in ingegneria e medicina, quindi, competenza scientifica più completa potrebbe essere raggiunto mediante la combinazione di gruppi di ricerca con esperienza in tutte le discipline rilevanti. tecnologia delle fibre ottiche è stato suggerito da alcuni esperti come un’alternativa sicura a 5G, perché il segnale è confinata all’interno della fibra. Il suo potenziale è molto superiore a quella di 5G e non c’è paragone tra fibra ottica e wireless”
Infine, appare molto rilevante la seguente conclusiva affermazione:
“La Commissione europea non ha ancora condotto studi sui potenziali rischi per la salute della tecnologia 5G.”
In conclusione, dall’analisi di questi documenti, se ne rileva da un canto l’attendibilità scientifica, e dall’altro l’uniformità di intenti. Questi profili emergono con rilevanza sia dal punto di vista dei rischi per la salute, che dal punto di vista economico.
L’invito è ad approfondire, nei documenti originali disponibili in rete (ci sono i links anche in calce).
Possono essere ignorati?
Nessuno vuole fermare il progresso, né l’economia, né lo sviluppo.
Ma il punto fondamentale è l’aspetto della prudenza, perché il rischio che tutti noi corriamo è elevatissimo. Aspetto in relazione al quale il principio di precauzione è ispirato: normativamente creato e previsto come cardine e presidio per la salute pubblica.
E’ necessario affidarsi alla scienza, e sgombrare il campo da pregiudizi, credulonerie popolari e argomentazioni inconsistenti.
Soprattutto sulla scorte degli errori del passato, è il momento di valutare le cose con senso di responsabilità: per noi, per i nostri figli, e per tutte le persone che ci circondano.
La portata di questo fenomeno impone un senno di prima, seguendo le indicazioni degli scienziati, perché quello di poi avrebbe conseguenze inimmaginabili.
Riepilogo riferimenti:
Qui il documento ufficiale del 13 settembre 2017
https://www.isde.it/wp-content/uploads/2017/10/EU_5G_Appeal_13_September_2017_italian.pdf?fbclid=IwAR3O30jSb7vZA2AMdOMofQO6muwj6uERGdHptGcCDVZrx8GXBGG299UQGMY
Qui il documento ufficiale dell’agosto 2017.
https://emfscientist.org/images/docs/transl/Italian_EMF_Scientist_Appello_2017.pdf
Qui il documento ufficiale EU del marzo 2020
https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/BRIE/2020/646172/EPRS_BRI(2020)646172_EN.pdf?fbclid=IwAR2oBb-0inxh666AMQrIwVu17SjdMrPhUfj3gbUBvDZmK6W4bkcchODnR0s