Florentium virtual tour: dove morì Federico II
di Alice Costantino
Francesca De Meo
Martina Di Maria
Martina Florio
studentesse dell’ I.S.I.S.S. “Fiani-Leccisotti”
Indirizzo Classico di Torremaggiore (FG)
In agro di Torremaggiore, in provincia di Foggia (circa a 9 chilometri a sud della città), sul versante ovest di una collina detta dello Sterparone, si ergeva, nei primi decenni dell’XI sec., il centro abitato di Fiorentino, antica sede vescovile
Chiamato anche Torre Fiorentina, Castel Fiorentino è il nome odierno del sito sul quale si trovano i resti della piccola città medievale chiamata Florentinum, edificata, come altre città bizantine di Capitanata, su una pianta ortogonale, con una grande via longitudinale e viuzze perpendicolari.
Tra il 1018 e il 1023 fu inserita nel sistema strategico-difensivo della frontiera settentrionale della Puglia, allo scopo di fronteggiare gli attacchi dei nemici dell’impero di Bisanzio.
All’estremità dello sperone si ergeva un castello normanno costruito alcuni decenni più tardi; all’altra estremità, probabilmente sin dalla fine del XII sec., la città era prolungata da un sobborgo; ospitava pochi artigiani, due o tre giudici, probabilmente altrettanti notai, ma la sua cattedrale contava circa quindici canonici e in città c’erano almeno altre sei chiese.
“Fu qui, nel luogo dove sorgeva il castello normanno, che l’imperatore Federico II fece edificare come luogo di sosta e di riposo durante i suoi spostamenti una domus solaciorum, ovvero un palazzo destinato allo svago, di cui oggi restano poche tracce, rinvenute a seguito di numerosi scavi archeologici”
La “domus federiciana “ era un edificio maestoso, di pianta quasi rettangolare, costituito da due stanze lunghe. I muri erano coperti da un rivestimento di belle pietre. Quattro aperture strette e protette permettevano l’accesso dall’esterno. All’interno, le pareti erano rivestite di intonaco e il suolo di mattonelle disposte in opus spicatum, cioè a spina di pesce.
La stanza ovest era munita di due camini, i muri della stanza est di banchi di pietra. Tre archi di tufo sostenevano un soffitto o una volta su ogni stanza. Frammenti di capitelli, colonne, pilastri, cornicioni, archi a ogiva e vetrate policrome testimoniano la ricchezza della decorazione interna della residenza imperiale.
Federico II non visitò mai la domus di Fiorentino, salvo che una volta, nel 1250, peraltro a lui fatale, quando era in pieno svolgimento la lotta contro il Papa e i Comuni settentrionali e i suoi eserciti cominciavano a prevalere.
All’inizio di dicembre, mentre era nel Palazzo imperiale di Foggia, il Puer Apuliae decise di andare a caccia nelle campagne della Capitanata.
“Colpito da una febbre improvvisa, fu costretto a fermarsi a Castel Fiorentino”
Proprio a Fiorentino si avverò la profezia a lui predetta dai Templari.
Secondo la leggenda, gli astrologi avevano annunciato all’imperatore che egli sarebbe dovuto ‘appassire’ “sub flore apud portam ferream”.
“Morirai davanti ad una porta di ferro in un luogo dal nome di fiore”
Federico, temendo che la profezia si avverasse, avrebbe allora sistematicamente evitato Florentia (Firenze) e Florentinum (Ferentino), finché la sorte non lo condusse in questo luogo, nella sua amata terra di Puglia. Era il 13 dicembre del 1250. Il letto in cui l’imperatore spirò avrebbe confinato con una torre, nella quale era nascosta una porta con elementi di ferro.
Alla morte dell’imperatore, distrutta la città nell’ottobre del 1255, durante le aspre lotte tra il papato e la Casa di Svevia, alcuni superstiti tra gli abitanti, si rifugiarono, a Torremaggiore, costituendo il nucleo originario dell’attuale città.
I ruderi di Fiorentino, leggibili e misurabili ancora nel secolo scorso, fanno oggi parte del Parco Archeologico di Castel Fiorentino che, nonostante la sua importanza storica, si presenta ai visitatori in una condizione di sostanziale abbandono.
Non sono state, infatti, sufficienti le iniziative e i progetti che hanno consentito, fino ad ora, il recupero e la valorizzazione del sito.
In occasione della decima edizione” I luoghi del cuore”, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare promossa dal FAI (Fondo Ambiente Italiano), è nato a Torremaggiore il Comitato “Insieme per Fiorentino”.
Tanti sono gli obiettivi e le attività che il Comitato, formato da giovani cittadini, si propone di raggiungere e realizzare: eventi socio-culturali , visite guidate, attività educative rivolte ai più giovani e nelle scuole, divulgazione e informazione anche in collaborazione con le numerose associazioni che operano sul territorio.
E non solo… Tra gli obiettivi più ambiziosi vi è la creazione di un virtual tour che consentirebbe di vedere ricostruiti gli edifici cosi come apparivano in passato , attraverso maschere visori collegate al cellulare di ciascun visitatore!
Se la petizione del FAI andrà a buon fine, se ci sarà un buon piazzamento nel censimento nazionale, sarà concreta la possibilità di ottenere finanziamenti per poter realizzare, almeno in parte, il progetto di valorizzazione del Parco Archeologico.
Un impegno, quello del Comitato, che va ben oltre il censimento del FAI…
In attesa dei risultati, questo è il link per votare la petizione: