L’immaginazione di ieri… la scienza del domani
di Elia Alberta
Francesca Crosta
Beatrice Di Pumpo
Iolanda Lombardi
Valentina Lo Prete
studentesse dell’I.S.I.S.S. “Fiani-Leccisotti”
Indirizzo Classico di Torremaggiore (FG)
Einstein diceva: “L’immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata, l’immaginazione abbraccia il mondo, stimolando il progresso, facendo nascere l’evoluzione”.
Il desiderio di conoscere ciò che va oltre la dimensione presente ha costantemente sollecitato la fantasia dell’immaginario collettivo e la Luna, misteriosa e romantica confidente dell’uomo, ha da sempre rappresentato il simbolo dell’universo e del futuro, il luogo più congeniale per avventure irreali o per esplorazioni di mondi diversi, forse, migliori.
Se, dunque, il primo a toccare concretamente il suolo lunare è stato Neil Armstrong in quel memorabile 20 luglio del 1969, tanti altri hanno compiuto l’allunaggio con la “navicella della fantasia” ed hanno provato ad immaginare come potesse presentarsi agli occhi di un visitatore il nostro satellite.
Dante Alighieri, dedicando alla Luna il Canto II del Paradiso, ne parla non in chiave metaforica o allegorica, ma in chiave scientifica. La considera parte dell’universo fisico, un astro “errante e narrante”, capace di illustrarci com’è fatto il cielo.
L’astronomo Ernesto Capocci, direttore dell’Osservatorio di San Gaudioso a Napoli, a metà del XIX secolo, definiva la Commedia come “il cannocchiale usato da Dante per gettare uno sguardo sull’universo in un’epoca in cui il cannocchiale non esiste…”
Un paio di secoli dopo Dante, Ludovico Ariosto, poeta del Rinascimento, rivolgerà il suo sguardo alla Luna (anche lui senza cannocchiale!) immaginandola come uno specchio che riflette tutto ciò che è presente sulla Terra, in una dimensione altra, come un punto di osservazione privilegiato, da cui constatare quanto la Terra sia minuscola ed imperfetta.
In questo gioco di prospettive, così caro a quell’epoca, Astolfo, il più bizzarro dei Paladini di Carlo Magno, nel XXXIV Canto dell’ Orlando furioso, compie un viaggio sulla Luna con il carro del profeta Elia,
guidato da San Giovanni Evangelista, per recuperare il senno di Orlando che, del tutto dimentico della sua missione, è in preda alla follia per amore di Angelica, donna pagana di straordinaria bellezza ma indifferente ai suoi sentimenti.
Quando Astolfo raggiunge la sua destinazione, si ritrova in un paesaggio ricco di fiumi e laghi, monti e valli, selve e pianure, un ambiente meraviglioso ed incantevole che, con la sua forza straniante, evidenzia la follia, la vanità e i vizi umani. Non è certo casuale che sulla Luna venga conservato tutto ciò che si smarrisce sulla Terra e che solo la follia, che abbonda sulla terra, non vi trovi posto.
Astolfo riesce a recuperare il senno di Orlando e lo restituisce al suo ruolo di paladino della fede cristiana.
“Sorprende come Ariosto, con la sola forza dell’immaginazione, abbia anticipato alcune conoscenze astronomiche che, oggi, si danno per acquisite”
Sarà proprio Galileo Galilei, non molto tempo dopo e con il supporto di un cannocchiale da lui perfezionato, a confermare la presenza di monti e valli sulla superficie lunare, a parlarci per la prima volta della luminosità della Luna, ad abbattere il mito in nome di spiegazioni razionali e scientifiche.
Segno, questo, dell’ambizione umana di esplorare, conoscere e scoprire mondi “altri”.
Ambizione e progettualità che guardano al futuro…
E’ di alcuni giorni fa la notizia, diffusa dalla NASA, che la sonda SOFIA ha individuato tracce di acqua in zone lunari illuminate dal Sole. Si fa strada sempre di più l’ipotesi che sulla Luna, anche in zone non esposte all’irraggiamento solare, possa esserci acqua ghiacciata, da cui estrarre idrogeno liquido, che è prezioso per il funzionamento dei razzi aerospaziali.
Qual è l’obiettivo? Lanciare questi ultimi dalla base orbitale Artemis Gateway, la cui realizzazione avverrà a partire dal 2024.
“Stando al programma della NASA è, dunque, previsto un ritorno sul nostro satellite, accompagnato, a quanto pare, dalla presenza permanente dell’uomo”
E non solo…la luna sarà una sorta di “ponte” per esplorazioni più profonde del Sistema Solare…
A quel che sembra, anche i romanzi di genere fantascientifico sono destinati a diventare realtà e, chissà, che un bel giorno non sia possibile ampliare gli orizzonti del turismo, programmare un soggiorno sulla Luna o, addirittura, trasferirsi e scattare da lì una foto alla nostra madrepatria, proprio come fece l’equipaggio dell’ Apollo 8 nel lontano 24 dicembre del 1968.
“Ci piace pensare che il passato anticipi il futuro con la forza dell’immaginazione e che il futuro insegua il passato con la forza delle scoperte scientifiche!”