Riccardo Muti: Verdi, l’italiano a cura di Armando Torno ( Rizzoli BUR, 2020).

 

di Alessandro Romanelli

La musica, il genio, la vita di uno dei più grandi compositori italiani di sempre, firmato da uno dei massimi interpreti, il direttore d’orchestra Riccardo Muti, che ha reso grande la sua opera attraverso interpretazioni memorabili alla Scala di Milano e in tutto il mondo.

Questo libro è una sorta di intervista curata da Armando Torno, editorialista del Corriere della Sera, che ha rivisto tutto il materiale prodotto da Muti in varie interviste e conferenze stampa e ricordi del Maestro, giunto ormai ad un bivio importante della sua vita.

Muti deve molto alla figura di Giuseppe Verdi nella sua lunga carriera. Soprattutto in questi ultimi decenni, il momento in cui lo ha ha approfondito ancora di più e ne ha levato le croste eccessive delegate da una vecchia tradizione.

Torno ha imparato molte cose dai dialoghi con Muti e le ha riproposte qui nel libro.

” Se l’Ottocento ebbe la pessima mania delle arie di baule, ovvero di quei brani che avevano reso celebre un cantante e venivano cantati indipendentemente dall’opera che si stava eseguendo al solo fine di suscitare entusiasmo nel pubblico, il Novecento e questi primi anni del secolo XXI non sono riusciti a liberarsi delle superfetazioni musicali che si annidano in ogni esecuzione. Muti ritorna sempre a Verdi e toglie senza tentennamenti tutto quello che si è aggiunto alla sua Arte, ai desideri che ha espresso, agli ordini che sovente impartiva.”

Se in questo libro scoprirete cose buone, il merito ed il ringraziamento va al Maestro Muti, che ne è il vero Autore.

Verdi è stato sempre letto e amato profondamente da Muti che ne ha ricollocato la sua esistenza in tantissime pagine di musica sopraffina. Dal Nabucco al Macbeth, dal Simon Boccanegra all’ Otello, dal Rigoletto alla Traviata qui raccontate con dovizia di particolari e aneddoti strepitosi e mai raccontati.

Insomma, un libro tutto da leggere e approfondire questo, e che non sfugge nella sua italianità che Muti riconosce profondamente a Verdi e alla sua lunga vita.

                                                  

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