Abbracciare la paura e trasformarla in coraggio
di Antonio Solimando
insegnante Yoga
Disciplina antichissima, frutto prezioso della plurimillenaria cultura indiana, lo Yoga non “demonizza” mai nessun tipo di emozione poiché ci insegna e ci porta a sperimentare l’utilità e funzionalità di ogni emozione.
E’ pur vero che le emozioni fuori controllo e forti da contenere nella nostra coscienza, turbano il nostro animo, creando scombussolamenti in quell’equilibrio tra tutte le parti componenti l’essere umano (io-corpo-mente-spirito), tale da produrci fastidio, smarrimento, somatizzazioni e anche dolori.
Lo scopo dello lo Yoga è creare una condizione di “unione” (dalla radice sanscrita Yuj “aggiogare, unire”) ed equilibrio conducendoci alla consapevolezza che la prima parte dell’uomo ad essere turbata è il respiro e, a cascata, tutte le altre, per cui ci dimostra come, imparando a controllare il respiro, si impari a convogliare l’energia di ogni emozione verso la sua corretta funzionalità senza eccessi che creino disarmonia.
La paura, tutto sommato, è un allarme di pericolo che ci consente di non superare la soglia di non ritorno, di restare in guardia, di correre al riparo in caso di pericolo.
“Fa parte della fisiologia della paura la fuga o la reazione, mentre ne è parte patologica il blocco, sia del respiro, della mente che del corpo”
La paura fa scendere l’energia dell’essere umano, bloccandolo nell’incapacità di reagire.
La paura è un’emozione gestita organicamente dai reni i quali, con un po’ di paura vengono stimolati a produrre adrenalina e cortisolo, mentre vengono inibiti da un eccesso di paura, al punto tale che, in casi estremi, ne produce il prolasso dei liquidi, le urine (“ce la facciamo addosso”).
Essendo anzitutto e soprattutto il respiro ad essere modificato e turbato dalle emozioni e, qu
indi, anche dalla paura, possiamo con lo stesso controllarla e modificarne le condizioni di eccesso tale da non far subentrare una discesa dell’energia e dunque un blocco.
La pratica costante dello Yoga ci regala una maggiore consapevolezza e propriocezione, rendendoci più forti e capaci di un maggiore equilibrio emozionale, dunque ci pone in grado di gestire meglio gli eccessi di qualunque emozione, che si tratti di gioia, rabbia, tristezza o proprio di paura.
Un respiro consapevole non consente alle forti emozioni di creare troppi turbamenti ma di rivelare semplicemente le loro fisiologiche e necessarie funzionalità.
“Nella pratica delle asana (posture Yoga), poi, ce ne sono diverse che allenano proprio il coraggio e la capacità di superare le paure…”
Ad esempio, le posizioni capovolte che ci vedono con la testa più in basso del cuore, dunque con la ragione sottomessa al cor-aggio (all’agire col cuore), ci allenano a vedere e concepire le cose da un altro punto di vista (addirittura sottosopra), facendoci abbandonare i nostri classici punti di riferimento (zona comfort), stimolando proprio il coraggio.
Questo porre il cuore al di sopra della ragione è in alcune posizioni accompagnato da una grande apertura della gabbia toracica che simbolicamente diviene come un “lanciare il cuore oltre l’ostacolo” perché ci trascini oltre lo stesso.
A queste posizioni se ne sommano altre di equilibrio e radicamento che ci regalano centratura e stabilità; le posizioni di forza e fierezza che ci regalano la forza di credere maggiormente in noi stessi.
“In molti credono che l’opposto della paura sia il coraggio quando invece l’opposto della paura è l’amore e il coraggio, invece, è solo funzionale all’amore e, dunque, alla capacità di vincere la paura”
La Paura è un certo grado di incapacità di amare.
Oltre all’aspetto prettamente sentimentale, l’amore, tecnicamente, è unione, consiste nell’unirsi, nel “diventare parte di”; dunque, si ha paura di ciò che non è ancora parte di noi, di ciò con cui non siamo ancora divenuti una unità, di ciò che non conosciamo e per questo non siamo in grado di amare, poiché nel momento in cui diveniamo parte di qualcosa (e potenzialmente del tutto) o qualcosa diviene parte di noi, come possiamo più temere noi stessi?
“Non puoi essere amorevole, se non sei coraggioso.
Non puoi essere fiducioso, se non sei coraggioso.
Non puoi ricercare la realtà, se non sei coraggioso”
Osho
In questo senso, il coraggio alimenta l’amore che abbraccia la paura e la trasforma in forza e crescita personale…
Da sperimentare!
Antonio Solimando
Insegnante Yoga con oltre 20 anni di esperienza, formatosi col metodo SIVANANDA presso il Centro Yoga “Sarva Dharma”. Perfezionatosi in India nel 1995 e nel 1998, si diploma con qualifica di “Yogin di Livello Avanzato” nel 2002. Diplomato nel 2007 “Insegnante Yoga” UISP; Diplomato nel 2016 “M°Esperto Yoga” CSEN; Diplomato nel 2016 “Tecnico e Istruttore di Ginnastiche Correttive e Posturali; Docente Nazionale CSEN dei corsi di formazione professionale di Yoga e Shiatsu; decorato CSEN “Yoga Top Trainer” nel 2019. Presidente dell’Associazione per le Scienze Olistiche “L’Albero della Grande Vita” sita in San Severo (FG) in via Marconi 23. Creatore del metodo HaraYoga.