Steve McCurry: il mondo, la fotografia e il fascino della lettura
di Francesco Mirando
docente e videomaker
Il Teatro Margherita, non è un luogo banale, è unico nel suo genere.
Viene edificato su palafitta nel vecchio porto di Bari per aggirare il patto stipulato tra il comune e la famiglia Petruzzelli: un accordo che vietava la costruzione di altri teatri su suolo comunale. Restaurato e riconvertito a spazio d’arte, è aperto al pubblico dal 2018 ed è oramai divenuto polo di attrazione culturale della città.
Dal 28 giugno al 25 agosto, l’estate barese è arricchita dalla mostra fotografica “Steve McCurry. Leggere.”, percorso composto da circa 70 scatti di uno dei fotografi più ammirati e celebrati del nostro tempo.
Il tema è insolito e si discosta dalla produzione a cui il fotografo statunitense ci ha abituati, naturalmente sono riconoscibili le sue scelte compositive, cromatiche e di esaltazione delle emozioni umane che lo hanno reso celebre negli anni, ma in queste immagini c’è anche tanta voglia di spostare l’attenzione su un tema differente, che stimola riflessioni nuove sulla contemporaneità.
McCurry attraverso la fotografia è riuscito a raccontare il nostro tempo ed è consapevole dello straordinario potere della comunicazione e dei linguaggi umani.
“Il dialogo costante tra l’uomo e la parola scritta fa sì che la lettura sia una delle principali attività umane. La lettura ci forma, ci informa e ci eleva in qualunque situazione, anche la più stramba e degradata, è attività salvifica, che ci isola e ci permette di creare mondi alternativi…”
È un passatempo ma anche una delle cose più serie che ci possono venire in mente, è legata indissolubilmente alla sopravvivenza della nostra specie, al di là del tempo e dello spazio.
Difficile da spiegare ciò che per ognuno di noi risulta naturale, ed è qui che interviene la straordinaria immediatezza delle immagini costruite da un artigiano di raffinata competenza tecnica e artistica.
Ogni immagine ci parla del leggere e di quanto sia cosa essenziale nei contesti più disparati, nella banalità del quotidiano ma anche nell’assurdità di surreali scenografie.
“ Un venditore di borse che legge il quotidiano, un bimbo africano che consulta un libro di testo in una scuola fatiscente, un uomo che legge appoggiato ad un elefante, un ragazzo che legge apparentemente ignaro dell’incendio che sta devastando il paesaggio alle sue spalle”
Ovunque si può leggere, e sempre si continuerà a farlo, circondati da libri nel silenzio di una biblioteca oppure in mezzo al caos di una numerosa famiglia intenta a guardare la tv.
“Attimi che si raccontano da soli e che dialogano con il visitatore, attivando una serie di riflessioni inaspettate ed emozionanti…”
I volumi creati dell’allestimento cubico di Peter Bottazzi e le musiche evocative di sottofondo, dialogano con le stampe, la luce e i volumi del Margherita creando uno spazio esclusivo e alternativo al mondo, che molto somiglia a quell’atmosfera che si crea quando ti immergi nelle pagine di un romanzo e ti ripari dalle difficoltà della vita.
Esperienze sensoriali e intellettuali alternative in una Bari afosa, assolata, ma che affascina per le proposte culturali inaspettate che è in grado di regalarci.
Info
Periodo: dal 28 giugno al 25 agosto
Luogo: Teatro Margherita Piazza IV Novembre, Bari
dal lunedì al venerdì – dalle 15.00 alle 23.00
Sabato e domenica dalle 11.00 alle 23.00
La biglietteria chiude un’ora prima