Lavoro al Sud, a Bari il report della Fondazione per la Sussidiarietà
Fondazione per la Sussidiarietà: nel quarto trimestre 2021
offerti 27.000 lavori in Puglia, ma spesso non si trovano candidati
La ripresa economica spinge le offerte di lavoro anche in Puglia. Nel quarto trimestre 2021 le aziende devono colmare 27.120 posti vacanti, ma in quasi un terzo dei casi faticano a trovare candidati. È quanto emerge dal Rapporto sul lavoro sostenibile della Fondazione per la Sussidiarietà in presentazione venerdì 12 novembre alle 15 nell’evento “Il lavoro visto dal Sud” nell’aula magna dell’ Università degli Studi di Bari Aldo Moro.
Interverranno Stefano Bronzini, Rettore Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Giorgio Vittadini Presidente Fondazione per la Sussidiarietà, Filippo Santoro Arcivescovo di Taranto, Antonio Decaro Sindaco di Bari e Presidente ANCI, Antonio Felice Uricchio Presidente ANVUR, Paolo Lattanzio Deputato, Commissione Parlamentare Antimafia. Corrado Crocetta Docente Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Sabrina Spallini Docente Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Modera Domenico Viola, Docente Università degli Studi di Bari Aldo Moro.
L’analisi della Fondazione per la Sussidiarietà, basata su dati Excelsior, segnala che 4.820 posizioni (18%) riguardano dirigenti o figure con elevata qualificazione. Altri 9.130 posti sono per impiegati e funzionari. Le restanti 13.160 posizioni riguardano operai o figure non qualificate. Nel 31% dei casi le imprese faticano a trovare personale, per scarsità di candidati o carenza nella loro qualificazione.
Introvabili, in particolare, ingegneri elettronici ed informatici.
“La ripresa spinge la creazione di lavoro e anche in Puglia grazie alla storica vocazione produttiva, commerciale e turistica”, osserva Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, “Il lavoro però si sta trasformando: oggi è sempre più un percorso e sempre meno un posto. Tutte le professioni stanno cambiando a ritmi mai visti prima e molte figure specialistiche non si trovano. Lo sviluppo va perciò sostenuto con politiche attive che favoriscano la mobilità e la formazione continua”.
Oltre due terzi delle offerte (18.220) provengono dai servizi, mentre un terzo (8.900) arriva dall’industria. Circa la metà delle ricerche (49%) riguarda la produzione di beni e servizi, il 20% attività commerciali e di vendita, il 13% figure tecniche e di progettazione, il 12% la logistica, il 3% l’amministrazione e il 3% l’alta direzione.
Quasi 7 ricerche su 10 provengono da piccole imprese, fino a 50 addetti.
La Puglia si conferma così una regione ad alta vitalità economica nel sud, ma al di sotto dei livelli nazionali. In Puglia a fine 2020 erano al lavoro il 54,3% delle persone fra 14 e 65 anni, ovvero 4 punti sotto la media italiana del 58,4%.
Le offerte di lavoro in Italia – rivela il Rapporto – sono concentrate sul web. Dal 2015 al marzo 2021 sono stati oltre 2 milioni 650.000 le ricerche online su una ventina di portali che aggregano annunci di lavoro in modo continuativo. Il Rapporto individua 8 settori in cui nei prossimi anni ci sarà una forte domanda di lavoro: energia; infrastrutture di trasporto e soluzioni di mobilità sostenibile; ambiente; bioeconomia (agricoltura e pesca sostenibile); telecomunicazioni, tecnologie e servizi digitali; ricerca, sviluppo e innovazione; turismo; economia sociale (formazione, assistenza, cultura, sanità).