Attimi imprevedibili e “sincronicità”
di Simona Cottini
creatrice e amministratrice
Gruppo VENTIDUE22
“La magia è un modo di percepire ciò che ci circonda.
La vita è piena di magia per chi la vuole vedere.
Ed è quando inizi a guardarti intorno con occhi diversi che iniziano ad accadere cose meravigliose”
Simona Barè Neighbors
“Si può pensare a volte o, più che a volte, spesso, che la vita non sia poi tutta questa gran vita. Che sia balorda come i ladri che vengono di notte e mentre dormi ti spogliano di tutto o come le sirene che ti incantano con melodie a cui non sai resistere ma poi ti ritrovi di fronte a mostri senza volto…
Si può pensare che sia un gioco senza mai vittorie o una danza senza movimento.
Eppure, se ti fermi senza giudicare, senza pensare che tutto ti sia dovuto solo perché sei nato, ti puoi accorgere dell’infinita bellezza che c’è intorno e di quanto ti appartenga di diritto.
La bellezza quella vera, quella senza prezzo. Io ci ho fatto caso…e mi sono innamorata”
Ho scritto queste poche righe di fronte ad un mare che era ancora scuro, sotto ad un cielo che non era ancora giorno.
E in tutto quel silenzio, senza spazio e senza tempo, i miei sensi si sono risvegliati all’improvviso e tutti insieme, come per magia. Non so dire se sia stato il profumo della salsedine che mi ricorda sempre le conchiglie che raccoglievo da bambina o il suono lento delle onde o forse appena accennata del sole che sfiorava l’infinito di fronte ai miei occhi ancora carichi di sogni e con l’impronta leggera delle lenzuola.
Eh sì, perché su quella spiaggia ero andata solo perché non riuscivo più a dormire e l’idea di fare due passi non mi sembrava poi tanto male.
Ma nulla mi aspettavo se non di vedere scorrere i minuti e poi le ore.
“Ma a volte accade che succedano cose speciali…”
Attimi imprevedibili che si cristallizzano in noi seguendo un percorso insolito ma alchemico, in grado di trasformare la percezione della realtà, percezione che raramente siamo in grado di vivere con consapevolezza perché puntualmente persi in un labirinto mentale che ci trasporta nel passato o nel futuro, facendoci perdere la grande occasione di entrare in quella che i grandi maestri spirituali definiscono come “stato di presenza”.
Che sia forse questa la serendipità?
Ma come è mai possibile non vivere ripetitivamente questa sublime sensazione se è tutto davanti ai nostri occhi?
Quali elementi ci permettono di arrivare all’effetto “sorpresa” che tanto assomiglia a quel senso di immotivata felicità a cui tutti aneliamo… quella gioia infinita che non ha origine in un qualcosa o in un qualcuno al di fuori di noi?
Sembra impossibile arrivare ad una risposta perchénon esiste un “algoritmo” di cui poter disporrecome se fosse una formula magica in grado di farci vivere questa meravigliosa sensazione, in gradodi cambiare l’energia alla nostra giornata proprio perché ci “riconnette” alla nostra scintilla divina.
Eppure qualche certezza c’è!
Dal punto di vista neurobiologico sembra che nelle situazioni in cui manca la regolarità, il cervello cerca di mantenere un’attenzione vigile e una ricerca attiva, ma senza aspettative precise: il concetto base è che se stiamo cercando qualcosa ma non sappiamo cosa, tendiamo a rimanere più attenti avendo così la possibilità di accorgerci di cose che, diversamente, non avremmo notato.
Infatti quando il nostro cervello è libero di lavorare senza ipotesi o previsioni già stabilite lavora meglio, proprio perché aperto ad un ventaglio di situazioni non proposte dall’abitudine e quindi rimane più attento a ciò che ci circonda diventando, in un certo senso, più creativo.
Ed è proprio a questo punto che entrano in scena le “sincronicità”.
“Noi non sperimentiamo la sincronicità nella vita quotidiana perché non viviamo al livello in cui si verificano le coincidenze. Di solito vediamo solo i rapporti di causa ed effetto… Ma sotto la superficie sta succedendo qualcos’altro: seppur invisibile ai nostri occhi, c’è una complessa rete di connessioni.”
Deepak Chopra, Le coincidenze
“Come fare, allora, per riuscire a entrare in questa meravigliosa situazione non solo per caso ma con l’intento attivo e non casuale?”
Ci sono piccole strategie davvero funzionali per “attivare”, per così dire, la serendipità nel nostro quotidiano, nel nostro semplice vivere la vita di ogni giorno!
Ecco cosa occorre:
- Diventare distratti e lasciarsi condurre dalla disattenzioni dalle cose e dalle situazioni scontate che scandiscono la nostra giornata, proprio come fanno i
- Sollevare lo sguardo da ciò che le mani fanno, per ammirare il cielo, le colline, l’aria che ci circonda… insomma andare oltre il nostro ristretto confine di visuale
- Vivere con più leggerezza lasciando che l’istinto faccia la sua parte, senza soppesare ogni volta tutte le situazioni caricandoci di pesi inutili e
- Essere curiosi e non accontentarsi mai di sapere abbastanza: essere entusiasti di ogni piccola scoperta fiduciosi di scoprire ancora e ancora …
- Sperimentare la lentezza e concedersi in lusso di fermarsi a respirare semplicemente. Ascoltare cosa succede quando non succede nulla riuscendo a percepire energie più sottili, simili a sussurri, che diversamente non potremmo afferrare.
- Aprirsi agli Smettere di vivere nella diffidenza avendo la certezza che nessuno può ferirci se noi non lo permettiamo.
Questi piccoli grandi “suggerimenti” ci permettono di interagire con situazioni che possono rivelarsi “magiche” per la nostra esistenza …
Ecco perché posso affermare di conoscere e aver sperimentato la serendipità…
In un certo senso, è diventata una mia fedele amica.
“C’è nella vita un elemento di magica coincidenza che può sfuggire alla gente che bada solo all’aspetto prosaico delle cose. Come è stato ben espresso dal paradosso di Poe, la saggezza dovrebbe contare sull’imprevisto”
G.K. Chesterton