USA: no tecnologia AI ai rivali
di Ermes Strippoli
La preoccupazione per l’uso improprio dell’intelligenza artificiale (AI) ha spinto l’amministrazione Biden a proteggere le tecnologie avanzate dagli interessi di Russia e Cina. Armi biologiche, disinformazione e cyberattacchi sono tra i principali timori. Un gruppo bipartisan di legislatori ha approvato una legge che facilita l’imposizione di barriere all’esportazione di tecnologie AI statunitensi, prevenendo il loro utilizzo da parte di potenze ostili.
Analisi di GryphonScientific e Rand Corporation evidenziano come l’AI possa contribuire alla creazione di armi biologiche con livelli di competenza paragonabili a quelli accademici avanzati. Anche nella cybersicurezza, le minacce aumentano: gruppi hacker cinesi, nordcoreani, russi e iraniani usano AI per migliorare le loro capacità offensive, mettendo a rischio infrastrutture critiche come oleodotti e reti ferroviarie.
La disinformazione è un altro settore preoccupante. Tecnologie AI come Midjourney, OpenAI e Microsoft sono utilizzate per creare contenuti falsi, eludendo gli sforzi delle piattaforme social per rimuoverli. Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale USA, ha sottolineato la difficoltà di affrontare questa minaccia che combina le capacità dell’AI con l’intento di diffondere propaganda e turbare l’ordine democratico.
Andrea Monti di Tinexta Cyber avverte che l’incremento degli attacchi riguarda anche piccole aziende, non solo le alte sfere geopolitiche. L’AI, pur essendo uno strumento potente, richiede una supervisione umana per prevenire abusi.
In Europa, l’Italia sta adottando l’Ai Act per regolamentare l’uso dell’AI, ma è essenziale sviluppare una governance efficace e sensibilizzare la popolazione sui rischi e le opportunità dell’AI. Pierguido Iezzi di Tinexta Cyber sottolinea l’importanza di una formazione diffusa per prepararsi alla nuova era digitale e evitare errori passati come quelli legati ai social network.
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