di Ermes Strippoli

A luglio 2024, l’inflazione è risalita. Secondo le stime preliminari dell’Istat (Istituto Nazionale di Statistica), i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,5% rispetto al mese precedente e dell’1,3% rispetto all’anno passato, in crescita rispetto al +0,8% del mese precedente.

Questa ripresa è dovuta principalmente al rallentamento della caduta dei prezzi dell’energia, che sono passati da -8,6% a -4,1%. Tuttavia, i prezzi dei beni alimentari, sia quelli freschi che lavorati, hanno visto una crescita più moderata, contribuendo a un rallentamento del costo della spesa, passato da +1,2% a +0,8%. L’inflazione di fondo, che esclude energia e alimentari freschi, è rimasta stabile al +1,9%.

I principali fattori dietro l’aumento dell’inflazione includono un’accelerazione dei prezzi dell’energia regolamentata e una riduzione della caduta dei prezzi dell’energia non regolamentata. Inoltre, sono aumentati i prezzi dei tabacchi e dei servizi ricreativi e culturali. Al contrario, i prezzi dei servizi vari, dei beni non durevoli e dei beni alimentari hanno rallentato.

Il settore dei beni alimentari e dei prodotti di alta frequenza d’acquisto ha visto un rallentamento dei prezzi su base annua. L’aumento congiunturale dei prezzi è stato guidato dall’energia regolamentata, dall’energia non regolamentata e dai servizi culturali e per la cura della persona. Tuttavia, la diminuzione dei prezzi dei beni alimentari non lavorati ha parzialmente compensato questi aumenti.

Per il 2024, l’inflazione acquisita è del +1,0% per l’indice generale e del +2,0% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), che tiene conto dei saldi estivi, ha mostrato un aumento dell’1,7% su base annua, accelerando rispetto al +0,9% di giugno.

Fonte dei dati

 


FOTO: di Freepik

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