L’inganno della grande distribuzione e il ritorno del piccolo commercio

di Canio Trione
economista
Uno dei contenuti più frequenti della pubblicità della grande distribuzione è la convenienza. A sentire loro la spesa al supermercato è la più conveniente che sia possibile. Poi si scopre che ai mercatini rionali i prezzi di frutta e verdura pur cresciuti e in crescita, non arrivano alla metà di quelli imposti dalla GDO. Senza  parlare della qualità…: anche la sola idea di comperare frutta e verdura maturate sulla pianta è fuori dalla realtà della grande distribuzione da sempre. Quindi se vogliamo sapere che sapore ha una pesca matura come una volta dobbiamo cercare e trovare un contadino o un piccolo commerciante che possa offrire tali delizie che per i potenti buyer della GDO è roba di scarto da buttare. Inoltre non è raro trovare in bella mostra di se sugli scaffali della GDO prodotti idroponici e geneticamente modificati. Se poi in una insalata c’è un agente patogeno (notizia di poche ore fa di numerosi lotti ritirati) il danno alla salute dei consumatori è potenzialmente enorme mentre quello economico per il produttore è mortale. Ovviamente a tutto danno del consumatore e della economia tutta; cioè la gente compera di meno e alle volte si ammala pure. Questa è la situazione odierna.
Se mai la GDO effettivamente riduce i prezzi lo fa riducendo ed imponendo ai fornitori prezzi ancora più bassi. Fornitori che siamo sempre noi stessi cioè le piccole imprese e relativi dipendenti.
Naturalmente uno dei modi più sicuri per estorcere ai produttori i prezzi voluti è quello di minacciare ed effettivamente realizzare gli acquisti su scala mondiale. Cioè si impone al contadino di Agrigento o di Cuneo i prezzi più bassi del MONDO facendo pagare anche al consumatore e al pianeta quell’enorme danno ambientale che si produce per trasferire queste merci da una parte all’ altra del mondo. Naturalmente pagare poco il produttore significa imporgli qualità basse e pagamento delle sue maestranze al minimo possibile.
Tutto ciò significa che la GDO come la fa la sbaglia colpendo consumatori e produttori per sopravvivere a spese di questi. Inoltre essa è in condizione -come detto- di inserire nel carrello della nostra spesa e a nostra insaputa  prodotti geneticamente modificati o idroponici. Tutto naturalmente è stato reso possibile dall’appoggio incondizionato della politica cui pervengono con facilità grazie alle faraoniche disponibilità liquide che hanno. Una specie di MALE ASSOLUTO dell’economia in grado di forzare consumatori e produttori, politici e amministratori, dipendenti e sindacati, piani regolatori e finanziatori, per accumulare profitti che vanno in forzieri che non si sa dove si trovano…
Solo il recupero del ruolo del piccolo commerciante può correggere questo disastro economico, sociale e ambientale costituito dalla esistenza della GDO, vero MALE ASSOLUTO  della nostra economia. Naturalmente NESSUNO usa questo frasario per la sua evidente ovvietà e quindi in grado di essere compreso e condiviso dalla stragrande maggioranza della popolazione che invece la GDO ha interesse ad informare a modo suo.

FOTO: Enoborgo, Enzo Varricchio, 2020

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