Durante la seconda guerra mondiale si è diffuso il mito dell’arma segreta. Tutti sventolavano la minaccia di una super arma che avrebbe deciso le sorti della guerra sia perché evidentemente non ritenevano di farcela diversamente, sia per la fiducia illimitata che si aveva nella tecnologia che, va da se, sarebbe stato secondo i belligeranti di allora l’ingrediente che avrebbe consentito la creazione dell’arma vincente.
Sia la sfiducia in se stessi e nei propri soldati, sia il mito della tecnologia invincibile, sono rimasti gli stessi ancora oggi e quindi le scuole di guerra di tutto il mondo si ispirano ai nuovi ritrovati della tecnologia; peraltro quei ritrovati non li troviamo nei war games che hanno “formato” la cultura dei guerrafondai odierni?
Quindi assistiamo a missili neutralizzati da altri missili, droni intelligenti, satelliti meteorologici che ti dicono dove sta il tuo nemico, navi immense guidate dall’ intelligenza artificiale,…. tutti ritengono di possedere l’arma vincente e anche di portare la pelle a casa impunemente.
Ma noi cittadini come la pensiamo?
Noi assistiamo inermi al peggior uso possibile della tecnologia… Cioè ci accorgiamo che la tecnologia non sarà MAI usata in bene senza prima averla usata in male. E che il vantaggio che puoi avere dall’uso pacifico di quella tecnologia è nullo se rapportato ai danni prodotti dal suo uso militare. La innocua ricerca scientifica sulla composizione dell’atomo o altre curiosità simili poi diventano o si scoprono determinanti per l’uso militare. La bomba atomica e stata usata su inermi cittadini PRIMA di avere inventato l’uso pacifico dell’energia nucleare (ammesso che questo possa essere considerato positivo e costruttivo). Prima di essere utilizzata da noi innocui cittadini la tecnologia è SEMPRE utilizzata dal Capo di turno che -con i nostri soldi- la utilizza per i suoi scopi. Quindi MAI la tecnologia può essere considerata cosa buona.
In questa ottica è da attendersi nella guerra che sta iniziando uno scontro nel quale il primo obiettivo sarà la distruzione delle fabbriche e laboratori di ricerca avversari di ogni genere.
La distruzione -magari con armi atomiche- dei centri direzionali dei grandi player della cibernetica e della gestione dei dati, delle grandi banche, come anche del fisco, come dei fondi pensione… metterebbe in ginocchio una super potenza in pochissimo tempo e senza rischiare molto. È da attendersi che questo sia un ragionamento comune a tutti i belligeranti e che tutti i belligeranti hanno già fatto; quindi questa guerra che sinistre e destre ci stanno entusiasticamente preparando potrebbe essere la fine del periodo che è iniziato con il XIX secolo e si è alimentato con una crescita impressionante delle tecniche nel successivo secolo; il più sanguinoso della storia.
L’alleanza -a dispetto del sogno democratico- tra imprese grandi e stati ha determinato la progressiva crescita della sudditanza dei cittadini grazie all’impiego illimitato delle tecnologie: impiego che doveva e deve pure trovare un limite: lo troverà nella mutua distruzione in una guerra prima localizzata poi sempre più estesa dell’apparato industriale e sperimentale che produce nuove tecniche.
Così come l’ancien regime è finito imprevedibilmente proprio nella superpotenza di allora con una rivoluzione nella quale i cafoni non avevano alcuna probabilità di spuntarla, così come la prevalenza inattaccabile dell’Europa sul resto del mondo è finita imprevedibilmente con due guerre civili europee chiamate guerre mondiali, così anche la fine imprevedibile dell’inattaccabile potenza della tecnologia e di chi la detiene avverrà con il suicidio della tecnologia stessa e di chi la detiene; imprevedibilmente.
Peraltro la dittatura anche culturale della tecnologia non può non finire che con una fragorosa implosione. Un po’ come accaduto nella implosione sovietica: nessuno può farlo scientemente e nessuno riesce ad immaginare un mondo dove la tecnologia non sia il nuovo Dio, né nessuno immagina come vivere senza il “miracolo” tecnologico cui siamo abituati e che ci permette un benessere che non solo non meritiamo ma non è sostenibile.
Quindi un aspetto positivo la guerra prossima ventura lo ha e sarebbe un evento epocale e un efficace correttivo del trend attuale.
Pensiamo quindi positivo visto che in guerra ci andremo senza dubbi: probabilmente ci libereremo dell’incubo del cervellone o occhio cibernetico che ci guarda e memorizza.
Abilita le notifiche per non perderti nessun articolo!
Abilita
Non abilitare
Panoramica privacy
Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web ritieni più interessanti e utili.
Cookie strettamente necessari
I cookie strettamente necessari devono essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.
Cookie di terze parti
Questo sito Web utilizza Google Analytics per raccogliere informazioni anonime come il numero di visitatori del sito e le pagine più visitate.
Mantenere abilitato questo cookie ci aiuta a migliorare il nostro sito web.
Please enable Strictly Necessary Cookies first so that we can save your preferences!