Quei fantasiosi dei complottisti da anni sostengono tesi le più varie, quantomeno un po’ azzardate, e quello che più rileva è che lo fanno prima che i fatti preconizzati accadano! Cioè, come si dice, “ci mettono la faccia”!! Noi abbiamo preso debita nota di molte delle loro previsioni e abbiamo atteso per vedere cosa accadeva e dobbiamo dire che azzeccano! è strano, ma la faccia non la perdono! Mentre i “centri studi” più pagati e blasonati del mondo prevedono -dati alla mano- andamenti dell’inflazione o del Pil sistematicamente smentiti dai fatti e dai loro stessi rilievi successivi, i complottisti sembrano non sbagliarne una! Come fanno? Da chi sono informati?
La questione degli eventi meteo estremi è una di quelle. Chi non ricorda tristemente l’alluvione di Firenze che mandò sott’acqua un patrimonio artistico e culturale inestimabile? E chi poteva prevederlo anche solo in parte? E in quei giorni non fu il solo evento estremo! E poi tanti altri in ogni parte d’Italia e del mondo e in ogni anno se non ogni mese! A Bari all’inizio del XX secolo più volte la città è stata allagata al punto da rendere necessaria la edificazione di una rete di canaloni per lo scolo delle acque; rete di canaloni che ancora esiste e che non è mai stata utile per un intero secolo fino ad alcuni anni fa quando un altro fenomeno simile ha allagato il barese e quei canaloni hanno evitato l’alluvione della città. E Bari non è una città esposta a queste cose. I complottisti non esistevano a quelle epoche e neanche loro hanno previsto o temuto tali eventi ma oggi tutti prevedono: il mainstream allarma e i complottisti gli fanno eco.
In realtà da sempre ci sono stati andamenti climatici imprevedibili e spesso gravi ma adesso esistono le tecniche per agire sul clima per indirizzarlo a piacimento. Questo è il punto che fa veramente paura. Ed è credibile che si stiano affinando tecniche (in gran segreto naturalmente e per scopi pacifici) con le quali con un evento climatico estremo si può mettere a tappeto l’avversario politico di turno.
Gli eventi spagnoli vengono presentati dai media come la prova dell’inquinamento che ha colpito la nostra atmosfera. Ma tutti sanno che questi cambiamenti climatici se sono da addebitare all’uomo sono da addebitare alla tecnologia (accusano il motore a scoppio -endotermico si dice adesso- che fino a qualche decennio fa era l’icona della modernità!!!) che forse quando è stata introdotta avrebbe dovuto essere applicata con giudizio e gradualità…e senza la quale (sempre a detta dei cultori della transizione verde) non avremmo avuto questo disastro. La colpa degli eventi estremi -dicono loro- è della tecnologia e quindi -diciamo noi- pensare di fermare il fenomeno dicendoci che con nuova tecnologia le cose vanno tutte a posto significa darci dell’imbecille. Infatti sempre loro hanno dimostrato che l’uso della tecnologia ha effetti collaterali che gli “esperti” non prevedono e non sanno come evitare; quindi, deduciamo noi, cerchiamo di non fidarci della tecnologia. Ormai è folle dopo avere riscaldato il pianeta per il progressismo, correre ai ripari con altro progressismo. Peraltro le guerre, numerose, in atto producono o no riscaldamento e gas nocivi? In questo senso l’uso dei missili anche a scopo difensivo è o non è una specie di crimine di guerra?
Pure, piantumare -magari con l’uso di poca tecnologia ma di molte braccia- nei deserti e quindi produrre anche lì quella vegetazione che ci può difendere dall’ulteriore riscaldamento del pianeta è facile ed è un modo per dare alla finanza un suo senso positivo e non solo speculativo! Come mai se a lor signori sta tanto a cuore il cambiamento climatico nessuno ha mai detto che potremmo pensare di realizzare nei territori desertici quello che è stato fatto in molti ex deserti? Senza il rischio di “sorprese”? Produrremmo ossigeno consumando gas serra, creeremmo ombreggiamento e cibo per le popolazioni che scappano dalla fame e creeremmo lavoro lì dove serve. Possibile che gli onnipotenti della Terra non sappiano queste cose? Come mai nessuno propone un Piano Mattei così concepito? Ci sarebbe anche da guadagnare bene!
O forse hanno ragione i complottisti ancora una volta?
FOTO: Il complotto, Enzo Varricchio e Pino Verrastro, 2020
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