Gibellina: dalle macerie a capitale dell’arte contemporanea
Gibellina, distrutta dal terremoto del 1968, è rinata grazie alla visione di Ludovico Corrao, che la trasformò da città in macerie a un laboratorio d’arte a cielo aperto. Corrao invitò artisti, architetti e intellettuali da tutto il mondo a contribuire alla ricostruzione, creando un tessuto urbano unico, dove opere come il “Grande Cretto” di Alberto Burri simboleggiano la memoria e la rinascita. Grazie al suo impegno, Gibellina si è arricchita di sculture e installazioni, diventando un punto di riferimento per l’arte contemporanea.
Oggi, a distanza di oltre 50 anni, Gibellina è stata riconosciuta Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026, un traguardo che sottolinea la sua capacità di guardare avanti e coinvolgere nuove generazioni. Questo titolo premia la città per aver saputo unire memoria e innovazione, trasformando la tragedia in un’opportunità di rinascita culturale e sociale. Gibellina è ora un luogo dove passato e futuro dialogano, unendo la comunità e ispirando artisti e giovani a vedere l’arte come un ponte per affrontare sfide e costruire un futuro condiviso.
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