Corte costituzionale e autonomia differenziata, la questione meridionale sullo sfondo, tra democrazia e interessi delle lobby

di Canio Trione
economista

Il principio della sussidiarietà verticale e della solidarietà tra tutte le istituzioni nazionali sono elementi costitutivi e quindi irrinunciabili e immodificabili della unitarietà della Repubblica italiana.

La forma repubblicana e democratica è un elemento di pari dignità costitutiva e irrinunciabile per la nostra Repubblica.
Il lavoro è senza ombra di dubbio l’altro valore qualificante e quindi costitutivo della Repubblica.
Ecco che la Corte Costituzionale (come ha argomentato nella sua deliberazione sulla questione autonomia differenziata) e con essa tutti i massimi organi dello stato fondano le proprie deliberazioni su questi elementi fondamentali e costitutivi della Repubblica. Si tratta di punti fermi e solennemente enunciati su cui si poggia il nostro ordinamento.
Ma tutto ciò non avrebbe senso se non esistesse la sovranità popolare. Che Repubblica è senza una sua sovranità popolare unica indivisibile e “nostra”? La unitarietà di cosa, se questa Repubblica non è fondata sulla sovranità popolare? E viene da chiedersi: chi può disporre di parti di sovranità? Anche il popolo cui appartiene può esprimersi su questo e disfarsene anche solo parzialmente? Oppure no? Che potere c’è voluto per effettuare concretamente un anche parziale, trasferimento di sovranità verso altre Istituzioni estere senza che nessuno abbia percepito il disastro che si stava realizzando? E se tale diritto non l’aveva nessuno, il trasferimento non c’è stato sul piano del diritto ma solo nella effettività di una specie di colpo di mano. Il fatto è che tale assalto alla sovranità non avviene solo dall’ esterno ma anche, se non maggiormente dall’interno, ad opera delle varie lobby.
La Suprema Corte esaminando la autonomia differenziata ha toccato la sempiterna Questione Meridionale che è -come già accaduto – l’inciampo su cui tutti sono caduti e dal quale nasce anche la questione della democrazia italiana.
Questo in via di principio. Ma v’è un esempio concreto da esaminare.
Quando la Gran Bretagna ha scelto la uscita dall’ Europa ne aveva il diritto e lo ha fatto sottolineando la esistenza e indefettibilità della sua sovranità. Quindi lo potremmo fare pure noi!? E se no perché?
Però non ha poi differenziato la sua politica, non ha seguito un percorso proprio rispondente alla propria identità e quindi non ha realizzato un modello inglese, ma ha seguito i criteri e le logiche che erano già quelle realizzate dall’ Europa dalle quali il popolo inglese voleva fuggire; adesso però sono targate Londra. Era chiaro che sarebbe stato un fallimento da ogni punto di vista; ed è chiaro che gli inglesi del popolo si trovano spaesati lontani anni luce dal sistema europeo e scontenti della Brexit. Che si fa ora?
Cosa è successo veramente? Perché alle deliberazioni popolari non è successo nulla di quanto desiderato e voluto dai detentori della sovranità?
Gli inglesi hanno voluto la Brexit per cambiare politica e non per lasciare tutto com’era…. invece il governo pur di non scomodare chi veramente comanda ha continuato come era quando i criteri erano eurocentrici. Che significa? che non esiste neanche teoricamente una via inglese alla gestione delle cose inglesi? Cioè che non esiste una idea inglese? Forse anche errata o perfettibile ma speciale? Tutti i politici sono andati alla stessa scuola e quindi dicono sempre le stesse cose? Oppure la verità è che, come la metti e la metti, a comandare e cioè gli interessi in gioco sono sempre irresistibilmente gli stessi? In tutto il mondo?
L’esempio inglese è significativo per renderci conto che la limitatezza della sovranità probabilmente è data da elementi che sono ampiamente fuori dalle determinazioni popolari e quindi la democrazia come noi la intendiamo non può esistere fino a quando questi condizionamenti ci saranno.
I grandi politologi non hanno posto attenzione a questo fenomeno incredibilmente significativo che rafforza ulteriormente il valore delle determinazioni della nostra Corte Costituzionale e che sono le stesse in ogni parte del mondo!!!
A che gioco stiamo giocando?

FOTO: di fanjianhua su Freepik

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