Sciopero sul tema formazione e intelligenza artificiale
di Francesco Scorrano
I sindacati Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno proclamato uno sciopero di 8 ore e lo stato di agitazione per i 2.700 dipendenti di Cerved, società leader nella valutazione del merito creditizio e gestione del rischio.
Alla base della protesta, vi sono preoccupazioni sulla gestione della formazione interna, in particolare legata all’implementazione di tecnologie di intelligenza artificiale. Secondo i rappresentanti sindacali, il piano di formazione dell’azienda avrebbe introdotto metodi considerati poco trasparenti e penalizzanti.
Alcuni dipendenti sarebbero stati invitati a lasciare l’azienda se non riuscivano a soddisfare gli obiettivi richiesti. Questo, secondo i sindacati, non solo genera incertezza tra i lavoratori, ma anche un ambiente di pressione psicologica che nulla avrebbe di realmente formativo.
La gestione delle risorse umane, inoltre, è al centro del dibattito. I sindacati lamentano l’assenza di criteri chiari per l’inclusione nel piano di formazione e denunciano l’imposizione di obiettivi considerati difficili da raggiungere, aggravando così la percezione di insicurezza lavorativa.
Cerved è un esempio di azienda che ha investito in modo significativo nell’intelligenza artificiale, integrandola nei propri processi produttivi. Questa trasformazione tecnologica pone nuove sfide, tra cui il rischio di riduzione del personale a favore di modelli più automatizzati. Gli strumenti avanzati utilizzati dall’azienda, benché migliorino l’efficienza operativa, stanno alimentando timori sulla sostenibilità occupazionale.
I rappresentanti dei lavoratori chiedono risposte chiare su:
- I criteri per l’inserimento nei piani di formazione.
- Le motivazioni dietro la proposta di abbandono volontario dell’azienda.
- La definizione di obiettivi di performance raggiungibili e realistici.
Per ora, Cerved non ha commentato. La situazione resta delicata, evidenziando come l’adozione di nuove tecnologie richiede una gestione attenta per evitare tensioni tra azienda e lavoratori.
FOTO: di Dan Gold su Unsplash