Di Sandro Soglia

Run DMC – Raising Hell – 1986
I Run DMC hanno il merito di aver portato l’hip hop e il rap fuori dalle strade del ghetto sin dentro le nostre case.
“Raising Hell” mette sul piatto fin dalle prime battute soluzioni musicali avvincenti e innovative, come l’alternare scratch a campionamenti jazz, come l’utilizzo del riff di “My Sharona” dei Knack, masticato e risputato con la spavalderia di chi vuole unire gli stilemi del rock e del rap in un incrocio a cui è impossibile resistere, o come il sample di un brano di Cerrone ripreso attraverso un gioco di incastri ritmici e riff d’assalto.
Questo non è soltanto un album hip hop tecnicamente ineccepibile e clamorosamente innovativo sotto il piano stilistico, ma incarna appieno l’iconografia estetica di questo stile musicale, è manifesto della cultura rap fatta di indumenti larghi e sgargianti, berretti e catenine, e ancor più di marchi eletti a status symbol per intere generazioni, come la tedesca Adidas venerata nel brano “My Adidas”.
La incredibile cover di “Walk this way” degli Aerosmith, messa in piedi addirittura con gli stessi autori Steven Tyler e Joe Perry, rappresenta la vetta più alta e osannata del loro progetto, e il meraviglioso video musicale del brano ne è la prova.
Il brano fu un successo pazzesco e aiutò l’album a vincere tre dischi di platino, nonché economicamente gli stessi Aerosmith che erano finiti in quel periodo in una sorta di limbo commerciale.
Chiunque abbia fatto musica hip hop dal 1983 in poi deve qualcosa ai Run DMC, e “Raising Hell” non è altro che il momento più alto della loro carriera, e scusate se è poco…

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