di Gianmichele Trotta

 

Jon Krakauer, Villard, 1996 (in USA), Corbaccio, 1997 (in Italia)

L’AUTORE

Giornalista investigativo impegnato soprattutto in saggi sull’alpinismo, trova la celebrità grazie a questo romanzo tratto dalla storia di Christopher McCandless, talmente avvincente da essere fonte di ispirazione per molti giovani che hanno iniziato a guardare il mondo e l’idea di viaggio con occhi diversi. Il successo mediatico che ne è conseguito ha portato la vicenda sui grandi schermi attraverso la produzione dell’omonimo film diretto da Sean Penn nel 2007.

IL ROMANZO
La vita non è altro che un insieme di esperienze che costruiscono chi siamo.
Possiamo definirla un viaggio, la percorriamo in tutte le sue tappe e come in qualsiasi percorso veniamo a contatto con delle persone che ci accompagnano, magari per un breve tratto, per poi dividerci al primo bivio.
È la stessa filosofia seguita dal protagonista indiscusso di questo libro e della storia del viaggio alla scoperta di se stesso.
Christopher è un ragazzo benestante che ha appena concluso il proprio percorso di studi universitari con altissimi voti insoddisfatto da una vita apparentemente perfetta. Circostanza dovuta, probabilmente, al difficile rapporto con i genitori che, sognando per il figlio una vita alquanto tradizionale, ne programmano ogni singola parte. Chris non ha fiducia nei rapporti umani, si sente oppresso e messo al muro. Decide, quindi, di scappare, lasciandosi alle spalle famiglia, soldi e agi. Fingendo una visita ad alcuni parenti in un altro stato, il protagonista intraprende, invece, un viaggio alla ricerca di se stesso, attraversando le zone più estreme del territorio nord americano, dedicandosi a una vita da nomade, “Into the wild“.

CHE COSA CI È PIACIUTO
L’autore ci catapulta nella natura più incontaminata, in un mondo al limite della sopravvivenza, lontano dalla civiltà, una realtà in cui sei preda o predatore, fatta di ostacoli da superare a mani nude.
La strada percorsa da Chris è memorabile in ogni suo passo, potendola quasi definire un’emblema del viaggio. Ogni singolo attimo della sua avventura è stato essenziale per lui e la sua crescita.
Riflettendoci su, la nostra intera vita può essere paragonata a un viaggio: le orme che lasciamo dietro di noi sono le esperienze vissute per arrivare dove siamo e ciò che abbiamo davanti non è altro che la strada che ancora ci manca per arrivare a destinazione, spetta a noi poi decidere il luogo d’arrivo e le vie per arrivarci.

NON CI È PIACIUTO
L’autore esalta in maniera eccessiva il personaggio di McCandless che si mostra sempre pieno di risorse e quasi privo di difetti. Viene presentato al lettore come un eroe dell’era moderna che affronta i problemi con determinazione mascherando invece caratteristiche negative come ad esempio l’impulsività.

LA CITAZIONE
«La felicità è reale solo se condivisa»

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