Guardami. Una mostra fotografica in cui saranno esposti i ritratti di alcuni pazienti
psichiatrici nonché autori delle stesse fotografie.

La mostra è il risultato di un laboratorio riabilitativo, frutto del lavoro sinergico di
professionisti del settore che vede coinvolta una rete di strutture psichiatriche
specializzate ognuna in una diversa fase del percorso riabilitativo (Domus Aurea, Hotel
S. Francisco, Consorzio Sant’Antonio, San francesco e Villa Adriana). Un laboratorio di
fotografia attraverso il quale il paziente possa acquisire maggiori conoscenze della
strumentazione fotografica ma soprattutto mira a favorire l’espressione di sé e delle
proprie emozioni, stimolare la curiosità, la concentrazione, la memoria, la condivisione
e la socializzazione, incrementare il senso di autoefficacia, promuovere lo sviluppo di
interessi.
Le attività socioriabilitative, tuttavia non sono sufficienti al fine di garantire il
raggiungimento di uno dei principali obiettivi della riabilitazione psichiatrica: il
reinserimento sociale. Il reinserimento sociale può essere solo facilitato ma è la società
civile che deve essere pronta ad accogliere l’utenza psichiatrica. Se la società non
comprende a fondo la malattia psichiatrica, il paziente continuerà a sentirsi diverso, ad
emarginarsi; perché è emarginato e questo renderà impossibile il raggiungimento di un
altro importante traguardo strettamente connesso al primo: il reinserimento nel lavoro.
“Guardami perché ci sono anch’io; guardami perché esisto; guardami perché
percorro la tua stessa strada; guardami per quello che ho dentro; perché potresti
essere il mio punto di riferimento; perché anch’io posso essere una tua amica”.
Sono queste le parole degli stessi pazienti che hanno preso parte all’ambizioso progetto.
“Guardami” è l’urlo dei pazienti psichiatrici al resto della società e mira a sensibilizzare
l’opinione pubblica rispetto al tabù della malattia psichiatrica.
Durante il dibattito non si presenterà solo un laboratorio riabilitativo, si discuterà del
perché la malattia psichiatrica venga percepita diversamente dalle altre malattie del
corpo. Si cercherà di analizzare con la neurologa Dott.ssa Bellomo e il direttore del
dipartimento di salute mentale della ASL Bari, Dott. Semisa, lo stigma della malattia
mentale e i pregiudizi che trascina un’innata consapevolezza della distanza del cervello
dagli altri organi. L’impegno del gruppo Domus Aurea, Hotel S. Francisco, Consorzio
Sant’Antonio, San Francesco e Villa Adriana, non è soltanto quello di facilitare ilInvito_Guardami_2
reinserimento sociale attraverso una continua assistenza al paziente e attenzione alle
attività socio ricreative, ma anche quello di assicurarsi che il paziente si senta compreso
e protetto sia dalla sua famiglia che dalla società, nonché quello di prestare sostegno
psicologico alle famiglie e di contribuire a una maggiore conoscenza della malattia
psichiatrica.

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