Conoscenza è accoglienza
di Enzo Varricchio
Nella prolusione all’inaugurazione dell’anno accademico 2019-20 dell’Università degli Studi di Bari A. Moro, esposta martedì 29 ottobre 2019 dal professor Ernesto Longobardi, ordinario di Scienza delle Finanze presso il Dipartimento di Economia e Finanza, si esplicita la premessa teorica per una vera svolta verso una nuova visione dell’economia politica, non più a base statistico-matematica quanto antropologica e psicologico-esperenziale, che ritorni a porre al centro della sua attenzione l’essere umano e i suoi bisogni.
Vogliamo partire dal pensiero di questo eminente accademico per intraprendere un dibattito sull’argomento che veda coinvolti altri economisti, politici, giornalisti e intellettuali.
Il discorso del professor Longobardi, dal titolo “Conoscenza e accoglienza”, incentrato sul tema del ruolo dell’Università nella questioni migratorie, è partito dal tragico episodio dello sbarco a Bari della nave albanese “Vlora” nel 1991 e della generosa risposta del sindaco di Bari Enrico Dalfino e di tutta la cittadinanza, poi muovendo da una disamina storica dalle origini e funzioni della moneta che “non nasce per favorire lo scambio. Nasce, nelle società ormai sedentarie e basate sull’agricoltura, come unità di conto per la gestione e redistribuzione del surplus”, giunge sino a mettere in crisi il modello occidentale di Homo oeconomicus, ricordando quanto sia assurdo che l’uomo sia guidato da motivi puramente economici di chiaro interesse personale a fronte delle innegabili interazioni psicosociali cui è sottoposto.
Passando da un accenno critico all’odierna “signoria del dato statistico”, da cui oggi si fa emergere il risultato conoscitivo a prescindere da qualsiasi ipotesi teorica, Longobardi arriva al cuore della sua tesi che mette in dubbio il postulato che l’essere umano sia guidato dalla ricerca razionale e spregiudicata dell’utilità individuale, allorquando gli studi antropologici stanno dimostrando che
l’homo sapiens si sarebbe invece affermato per una sua caratteristica del pensiero non verbale e non cosciente, fatto di immagini, e da cui dipende, fra l’altro, la produzione artistica.
Si tratta in qualche misura di ammettere gli errori del pensiero occidentale e invertire la rotta: il razionalismo economicistico-utilitaristico non è la sola via conoscitiva e soprattutto non sembra la migliore in assoluto. La proposta è ricentralizzare la dimensione umana e sociale dell’economia a fronte della massimizzazione capitalistica del profitto, valorizzando aspetti quali l’altruismo, l’attitudine alla crescita collettiva e la sicurezza sociale che si genera dalla condivisione delle difficoltà e dei vantaggi. Da quest’ampliamento della visione gnoseologica ed epistemologica sortirà inevitabilmente una maggiore propensione all’accoglienza anche dei migranti, potenziale volano economico se inquadrati in questa prospettiva.
Conoscenza è accoglienza.
Da Bari si annuncia un nuovo socialismo economico o una nuova economia umanistica?
Il messaggio è evidentemente rivolto alla classe politica che notoriamente è sottomessa alle indicazioni di un’economia troppo ancorata alla visione matematico-statistica, che non ha saputo gestire la crisi economica contribuendo a determinare un peggioramento della qualità delle nostre vite.
PH: Anish Kapoor – immagine tratta dall’album di Dominic’s pics