Licei, patrimonio culturale d’Italia
I licei italiani sono essi stessi patrimonio culturale come edifici, per la storia che sovente essi conservano e testimoniano, e ovviamente in quanto terreni di coltura dei futuri gruppi dirigenti.
Dopo la riforma Gentile sono stati spesso oggetto di critiche e tentativi di riforma ma a tutt’oggi resistono quali ultimi portatori di una cultura al contempo umanistica e scientifica che va conservata e difesa dagli attacchi omologanti dell’economicismo ipercapitalistico contemporaneo.
Nell’ottica di favorire l’emersione di questo straordinario patrimonio culturale, pubblichiamo il resoconto della Notte Nazionale del Liceo Classico, tenutasi presso il Liceo Classico di Torremaggiore “Fiani-Leccisotti”, in provincia di Foggia.
Di Samanta Leila Macchiarola, docente di greco e latino
Da docente appassionata del mio lavoro e, spero, apprezzata dai miei studenti, li sollecito continuamente a riflettere sul senso del loro stare a scuola, sui valori e i significati a cui la cultura classica continuamente rimanda in un inesauribile legame tra passato e presente…
Con loro, studenti del Liceo Classico, e in stretta collaborazione con una mia cara amica e collega, ho condiviso per alcuni mesi una entusiasmante e impegnativa esperienza, che ha avuto il suo momento conclusivo venerdì 17 gennaio 2020 nell’ Aula Magna del Liceo Classico di Torremaggiore “Fiani-Leccisotti”, in provincia di Foggia.
La partecipazione per la terza volta alla VI edizione della Notte Nazionale del Liceo Classico, iniziativa nata da un’idea del prof. Rocco Schembra del Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale, ha coinvolto ben 160 studenti che, avvalendosi dei loro talenti, delle loro esperienze di studio, di quelle extrascolastiche e, in special modo, della loro sorprendente creatività, hanno reso possibile la realizzazione dello spettacolo “Se una sera d’inverno, in biblioteca…”
Ideato e scritto dagli studenti e liberamente ispirato al romanzo di Calvino “Se una notte d’inverno, un viaggiatore”, lo spettacolo,alternativo ai tanti organizzati sul territorio nazionale, ha proposto in un’insolita cornice narrativa, la reinterpretazione di 16 libri e autori, tra classici e moderni.
In una sera d’inverno quattro ragazzi, bloccati a causa della pioggia, trovano riparo in una biblioteca: qui, accolti da Alberto, il bibliotecario, e dalla sua assistente Clio, trascorrono alcune ore curiosando tra gli scaffali, sfogliando i più svariati generi di libri che sulla scena prendono vita attraverso differenti forme artistiche. Dal tableau vivant per Pinocchio alla riscrittura del coro delle Baccanti di Euripide; dall’intervista doppia riservata ai protagonisti de I promessi sposi all’interpretazione sotto forma di danza e poesia de I girasoli di Van Gogh; dalla recitazione in lingua de Il fantasma di Cantervilledi Oscar Wilde alla drammatizzazione, tra comicità e riflessione, della Indagine su Socrate di Maria Michela Sassi…senza dimenticare, la coinvolgenteinterpretazione del personaggio di Steve Jobs (dall’omonima biografia di Walter Isaacson), una riflessione a posteriori sul valore e i rischi dei media, per passare alla poesia di Nazim Hikmet, autore de Il più bello dei mari, recitata, riscritta e messa in scena dagli studenti, fino alla lettura metrica, dalle Metamorfosi di Ovidio, della infelice storia di Piramo e Tisbe, accompagnata da musica, danza e recitazione: queste solo alcune delle performances che per quattro ore hanno sorpreso, coinvolto ed emozionato un pubblico assai numeroso e vario in un viaggio denso di spunti
di riflessione.
Sedici occasioni per riflettere, per imparare, condividere, commuovere, ridere…il tutto senza mai perdere,né far perdere al pubblico, il punto di vista della cornice che ha reso possibile il naturale e , direi, spontaneo passaggio da un libro all’altro, comunicando con “leggerezza” l’attualità e il valore dei classici. Una kermesse volutamente creata per sottolineare quanto i classici continuino a parlarci e a rivivere in tutto ciò che è manifestazione dei sentimenti umani, del nostro patrimonio culturale, della nostra identità e di quel mondo di valori e idee che gli antichi riconducevano all’ideale dell’humanitas.
Dalla paidèia greca a Terenzio, da Terenzio a Cicerone, da Cicerone ad Agostino, come ha affermato lo studioso Renato Oniga :”…l’humanitas è proclamata come un valore universale e onnicomprensivo. L’uomo rivendica il diritto-dovere di interessarsi ai problemi di altri uomini, con un atteggiamento di solidarietà e condivisione”.
“Homo sum: humani nihil a me alienum puto” ( Terenzio, Il punitore di sé stesso, v.77)
…Sono un uomo: niente di ciò che è umano ritengo a me estraneo
Si tratta di un percorso fondamentale che, basato sull’idea dell’uguaglianza fra tutti gli uomini, resterà centrale nella cultura europea occidentale. Successivamente ripresa e sviluppata, nonostante il corso della storia abbia spesso calpestato il principio di una dignità insita in ogni essere umano in quanto tale, tale idea è alla base di documenti fondamentali come la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948.
Un’ occasione veramente speciale, dunque, per il Liceo Classico, per i suoi studenti nonché per tutti i docenti, per difendere, valorizzare e diffondere il valore della cultura classicae di quelle lingue che, come il greco e il latino, rappresentano un’esclusiva chiave di accesso per un viaggio alle radici del nostro essere uomini, meta affascinante e senza fine a cui la lettura dei grandi del passato conduce.
Come sempre i giovani sorprendono per il loro impegno, per il talento e per l’entusiasmo.
A tutti loro i miei complimenti: ai ballerini, ai cantanti, agli autori dei testi, agli attori, agli addetti alle scene, ai tecnici e a tutti quegli studenti che, pur non direttamente impegnati, hanno contribuito alla riuscita della serata che ha avuto come slogan la frase: “Più libri Più liberi”, volutamente ripresa dal titolo della diciottesima edizione della fiera della piccola e media editoria, tenutasi a Roma dal 4 all’’8 dicembre 2019.Uno slogan non casuale, scelto per sottolineare quanto, in una società sinestesica, profondamente permeata dal digitale, la carta stampata, lepagine e le illustrazioni di un libro non smettono di avere quel magico potere di far sognare, rivivere storie che ci appartengono o che vorremmo vivere, di farci vivere le vite che non abbiamo vissuto, di farci riflettere, lottare per quello in cui crediamo, sorridere e, perché no, anche commuovere. Pagine che ci rendono liberi, capaci di varcare gli orizzonti di tutto ciò che la mente umana può immaginare, progettare, realizzare…
Non a caso uno dei giovani attori, ha detto a tal proposito:” La lettura dà quella consapevolezza e quegli strumenti che rendono l’uomo capace e libero di fare scelte autonome e funzionali ad una piena realizzazione di sé”. Ed un’altra giovanissima attrice, soffermandosi sul lavoro svolto, ha aggiunto: “Una bellissima esperienza, un ringraziamento speciale ai nostri insegnanti che ci hanno offerto l’opportunità di stringere nuove amicizie, di consolidarne di vecchie, di imparare divertendoci e, nel contempo, di comprendere quanto impegno, dedizione e sacrificiosiano necessari per il raggiungimento di un obiettivo comune”.
Un’esperienza unica, quella della Notte Nazionale del Liceo Classico, una grande opportunità per tutti i 463 licei che quest’anno hanno scelto di aderire all’iniziativa: Licei storici e di più recente nascita, ma tutti accomunati dall’intento di proiettare le nuove generazioni in un futuro che, pur non rinnegando le risorse e i vantaggi della modernità, guardi al passato come ad un faro capace di illuminare le loro scelte e di guidarli su questioni fondamentali come l’identità e i valori…un invito a considerare quanto i classici, proprio in quanto tali, continuano a rivivere attraverso le epoche che ci hanno preceduto fino a permeare il nostro e più vicino presente.
PH: schizzo del liceo Quinto Orazio Flacco di Bari (arch. C. Petrucci, 1931)