Vettor, il genio in tavola
Vettor Ristorante Bari – Art Project
Non a caso, il nome lo deve a Vettor Pisani, eclettico architetto e artista che ha esposto nelle gallerie e nei musei più importanti del mondo, dal Guggenheim a Palazzo Strozzi.
Quando si entra in questo ristorante dell’Umbertino – attuale frontiera della movida barese – la prima sensazione dalla quale si è avvolti è di essere in un luogo curatissimo, dove arredo e opere d’arte abbracciano il cliente in un ambiente minimale ma ricercato.
Il servizio è quello che ti aspetti da un ristorante che già dalle prime orme può ambire ai fasti dell’omino degli pneumatici; cantina importante e menù concentrato sull’evoluzione della cucina pugliese, orientata alle mode internazionali.
Sembra qualcosa di già visto, ma cambi idea immediatamente, dopo i primi assaggi. Partendo dall’entrée di benvenuto a suon di ostriche impreziosite da scaglie d’oro, passando per uno ceviche di cozze che sarebbe apprezzato anche dalle nonne pugliesi più puritane, e terminando con dei dessert deliziosi, accompagnati da uve aromatiche da fine pasto.
Il merito del successo gastronomico è di chef Nicola Ricci, socio di Vettor.
Tuttavia, non è il cibo, seppur eccellente, ad assegnare a questo posto la caratteristica di genialità, bensì, l’ambiente. L’impronta del giovane gallerista Michele Spinelli è piuttosto marcata, sembra di trovarsi in uno spazio di meditazione artistica, dove si rischia quasi che una improvvida sindrome di Stendhal non permetta di cogliere in toto l’esperienza culinaria.
Esagerazioni a parte, chi ha combattuto negli anni per implementare il livello qualitativo della ricezione pugliese, dovrebbe dare una forte stretta di mano a questi due giovani imprenditori che hanno creato un punto di ecellenza importante.
Vettor è il posto dove si divrebbe portare a cena Flavio Briatore per fargli comprendere che l’attrativa turistica pugliese di alto livello non è solo in Valle d’Itria e che anche se non siamo del tutto pronti a ricevere il suo turismo, ci stiamo lavorando.