Quali sono, secondo lei, i problemi della scuola italiana oggi? Quali soluzioni suggerirebbe?

Ilaria Pernice – docente di sostegno e Referente della disabilità di un Ist. Tecnico

“In questo periodo, la scuola organizzata in DAD o Did, ha perso alcuni dei suoi ruoli fondamentali, tra questi, sicuramente, quello dell’ “Inclusività”, in particolare nella scuola secondaria di secondo grado. Anche se i vari decreti che si sono susseguiti hanno sempre portato avanti il tema dell’inclusività con  la possibilità per gli alunni con B.E.S. di scegliere se frequentare le lezioni in presenza o meno, ciò, a mio avviso, ha evidenziato ancor di più il concetto di “diversità”, etichettando l’esiguo numero di alunni coinvolti e, ahimè, relegandoli molto spesso ai soli pochi docenti disponibili ad accoglierli. È il caso, per esempio, degli alunni con disabilità affidati quasi esclusivamente ai soli docenti di sostegno. Si sarebbe dovuto, forse, pensare di attuare un progetto a livello provinciale, regionale o addirittura nazionale che vedesse coinvolte più figure professionali utili a sanare questa incresciosa situazione che si è venuta a creare e che di inclusività ha ben poco!”

 

Enza D’Augelli – docente nella Scuola primaria

“I problemi che affliggono la scuola oggi sono molteplici.  I più urgenti,  per i quali occorre un’ immediata risoluzione sono quello dell’”emergenza sanitaria”, quello della “didattica a distanza” o “didattica digitale e  quello della  “didattica in presenza” da conciliare, cioè da farsi in contemporanea  con la DDI.”

Quali soluzioni suggerirebbe?

“Relativamente al primo  ci vorrebbe un rigoroso rispetto delle regole sanitarie. Riguardo al secondo,  occorrerebbe una maggiore disponibilità a sperimentare nuove forme di didattica con l’uso delle nuove tecnologie e delle nuove applicazioni (Google Meet ecc…). Per l’ultimo problema auspicherei una certa  uniformità di insegnamento, nel senso che gli alunni dovrebbero essere o tutti in presenza o tutti in DDI.”

Se dovesse evidenziare, invece, gli aspetti positivi qual è la sua opinione?

“Per quanto riguarda la Scuola Primaria vi è, indubbiamente, la presa di coscienza, da parte delle Istituzioni e dei docenti, che è un imperativo rinnovarsi, guardare la scuola da un’altra prospettiva e mettersi in gioco  sperimentando ed utilizzando le diverse tecnologie non solo come svago o intrattenimento, ma anche per comunicare ed apprendere.

Devo dire, inoltre, che, in tutto questo, il ruolo delle famiglie è risultato di notevole importanza. Con le video lezioni e gli scambi relativi ai lavori assegnati, noi docenti siamo entrati nelle case dei nostri alunni, dialogando con i genitori e chiedendo loro un impegno per assicurarci che i bambini partecipassero con puntualità e costanza  ai collegamenti, garantendo, in tal modo, continuità al lavoro svolto in precedenza.”

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