di Francesco Mirando

docente e videomaker

 

La popolarità dell’anonimo Street Artist Banksy non è casuale, ma ha delle motivazioni che affondano le radici nelle forme di espressione tipiche del nostro secolo.

L’immediatezza dell’immagine iconica e stilizzata nasce dalla sua profonda capacità di analisi dei tempi che viviamo. Le sue rappresentazioni riescono ad accendere i riflettori su tematiche scottanti, quelle che tendiamo a scacciare e a non voler affrontare per pigrizia e soprattutto per paura dei sensi di colpa.

Dalla sensibilità dell’anonimo performer nascono immagini che parlano al nostro inconscio, immagini che riassumono e condensano tutte le complessità e contraddizioni del nostro tempo.

“Banksy non ha un volto, ma è riuscito a farsi accettare come artista sin dal principio e ha sdoganato i graffiti pop, traghettandoli nell’instabile e inafferrabile sistema dell’arte contemporanea”

L’anonimato non è una mancanza ma un plus, che rende ancora più vivido il messaggio trasmesso, dimostrando che nella maggior parte dei casi l’opera è in grado di parlare al suo pubblico anche se non se ne conosce l’origine.

Un messaggio universale può raggiungere ogni angolo del mondo e perché no, modificarlo, sensibilizzarlo.

Tra le serigrafie esposte al Castello di Otranto, dal 19 giugno al 29 settembre ci sono anche due star della produzione dell’artista britannico: Girl with Balloon, votata nel 2017 come l’opera più amata dai britannici e Love is in the Air, che riproduce su fondo rosso lo stencil apparso per la prima volta nel 2003 a Gerusalemme, che raffigura un giovane che lancia un mazzo di fiori.

I curatori della mostra, Antonelli e Marziani spiegano che si tratta di un catalogo rappresentativo dell’intera produzione dell’artista britannico e che riassume il suo intero percorso creativo.

Tra le opere selezionate sono presenti numerose altre celebri immagini, come quella della Virgin Mary che, rappresenta una critica di Banksy al ruolo della Religione nella società e nella storia, ma anche la serigrafia Barcode (2004), la prima immagine in cui decide di utilizzare il codice a barre, che poi sfrutterà in altre opere, e ancora la serie dei ratti, (Get Out While You Can; Gansta Rat Love) realizzati con spray e acrilici su compensato.

Visitare il Castello di Otranto e contemporaneamente leggere i messaggi visivi più significativi degli ultimi anni, può rivelarsi un’esperienza unica e, sicuramente, è un’occasione da non perdere.

La Puglia continua ad essere meta turistica privilegiata anche perché è in grado di offrire esperienze emozionali e culturali uniche nel loro genere.

“Il sole e il mare da soli non bastano e la Puglia ha la fortuna di poter attingere a molto altro…”

BANKSY al Castello -2002 2007 prints selection

An Unauthorised Exhibition

A cura di Stefano Antonelli e Gianluca Marziani

Progetto sul territorio di Lorenzo Madaro

23 giugno – 19 settembre 2021

Castello Aragonese di Otranto

(dal 19 giugno al 29 settembre)

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