Giocare a regola d’arte
Di Francesco Mirando
Docente di Italiano
Esiste uno spazio in cui tutti prima o poi ci rifugiamo, una spazio che ha le sue regole e in cui, allo stesso tempo, tutto è permesso, uno spazio in cui possiamo essere liberamente noi stessi o chiunque altro.
Lo spazio del “gioco” è la dimensione dei paradossi che ci accompagna da sempre, uno spazio al confine tra reale e virtuale, che attraversa le generazioni, anzi le epoche. Quando si parla di gioco spesso si fa riferimento al bambino che abita la nostra interiorità e che di tanto in tanto viene fuori, probabilmente non è nemmeno una questione di età, giocare è una prerogativa che caratterizza l’umano, un approccio alla realtà che ci rende capaci di affrontare le sfide e le difficoltà del quotidiano.
Il MANN di Napoli ha aderito con entusiasmo ad un progetto internazionale itinerante, che di volta in volta viene reinterpretato e arricchito a seconda dello spazio espositivo che lo ospita; il Museo Archeologico Nazionale di Napoli propone, dal 10 dicembre 2021 al 2 Giugno 2022 la mostra “Giocare a regola d’arte”, curata da Paolo Giulierini ed Ermanno Tedeschi. Il percorso, allestito nelle sale degli Affreschi, unisce la cultura antica alla contemporaneità: reperti ripescati dai depositi del MANN dialogano con creazioni artistiche dei giorni nostri.
Sei sono le diverse sezioni di un percorso che richiama le diverse fasi della crescita e dello sviluppo: infanzia, fanciullezza, gioco semplice, giochi che fanno crescere, i giocattoli, i giochi che fanno diventare grandi.
E’ possibile osservare capolavori come i due fanciulli inginocchiati provenienti dalla Pompei della seconda metà del I secolo d.C. o l’Amorino in culla proveniente dal sito di Egnazia – Puglia, III sec. a.C., il tutto abbinato ad una serie di opere contemporanee che interpretano e descrivono l’affascinante mondo della fanciullezza. Le Marionette di terracotta (Capua, IV sec. a.C.) che dialogano con le bambole della collezione di Renata Frediani e con i giocattoli in latta di inizio 900, maschere comiche pompeiane incrociano un ‘pinocchio archeologico’ anni 30.
Degna di nota anche la sezione dedicata alle prime sperimentazioni di gioco elettronico degli anni ‘50.
MANN Piazza Museo 19
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