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di Mirella Foschi

cantante e interprete

Mirella Foschi

Gli Americani dicono “to play” per indicare sia l’atto del giocare, sia l’atto del suonare.

Anche il bambino, inizialmente, si avvicina alla musica per giocare, scoprire suoni, esplorare la materia di cui è fatto uno strumento. La Musica regala emozioni e sensazioni sempre diverse, in base alla persona che le vive e in base alle situazioni che si presentano. Io sono una cantante e faccio del gioco la mia arma vincente.

In che modo? Beh…dietro una performance ci sono tantissime cose: studio, preparazione, tensione, attenzione. Se tutte queste cose non fossero accompagnate dal gioco, sarebbe la fine!

Non ci si divertirebbe più, non si troverebbero stimoli per migliorarsi, non ci sarebbero più input per creare buona Musica.

È necessario poter giocare con i colleghi musicisti, giocare con sé stessi nel momento in cui ci si rende conto di un errore, giocare con gli strumenti che la musica stessa ci dà.

Uno fra tanti: LA LIBERTA’ DI VIAGGIARE COL CUORE E CON LA MENTE.

Sappiamo benissimo che la Musica può portarci indietro nel tempo, può farci riaffiorare ricordi, può addirittura farci sentire gli odori nascosti nella nostra mente. È un potere grandissimo! Musica e gioco vanno di pari passo. Come quando un musicista improvvisa sul suo strumento, facendosi trasportare da ciò che sente in quel preciso istante.

Mirella Foschi

Non ci sono schemi, regole. Esistono solo lui e il suo strumento, che in quel momento diventa il prolungamento della propria anima. Tutto questo non potrebbe accadere se non tentassimo di giocare con le sensazioni e con il nostro lato “fanciullesco”.

Sarebbe bello poter gestire le situazioni complicate della vita, come si fa con la Musica: giocando.

 

 

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