Economia UE in crisi: La roadmap necessaria
di Ermes Strippoli
Il rapporto che Mario Draghi sta elaborando assume un ruolo cruciale nel tentativo di rilanciare la competitività dell’Europa rispetto agli Stati Uniti e alla Cina. Al momento concentrato sulla fase di ascolto, il lavoro potrebbe diventare un pilastro chiave per il programma della prossima Commissione europea. Draghi ha indicato la necessità di definire una roadmap ampia e dettagliata, basata su un’analisi accurata dei dati e aperta a contributi da parte di tutti gli stakeholder. La competitività dell’UE è un tema centrale, evidenziato dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che si era impegnata inizialmente per un fondo di sovranità, ma ha dovuto adottare una piattaforma meno ambiziosa per l’innovazione tecnologica.
Il report di Draghi diventa uno strumento fondamentale d’azione, con l’ex premier enfatizzando la necessità di identificare chiaramente priorità, linee d’azione e politiche nei diversi settori. Il dibattito durante il seminario con i commissari Ue ha visto Draghi ascoltare attentamente le proposte dei commissari, con un focus su aspetti generali relativi alla competitività e aspetti specifici delle singole deleghe. L’indebolimento progressivo dell’economia europea negli ultimi anni, unito a sfide come la transizione green e l’avanzata dell’AI, è stato evidenziato da Draghi, sottolineando la perdita di slancio e centralità dell’UE rispetto agli Stati Uniti e alla Cina.
Il rapporto di Draghi rappresenta una risposta a queste sfide e un’opportunità per un nuovo modello di competitività. La soluzione al momento rimane un rebus, ma c’è un crescente sostegno in UE per una riedizione del modello Recovery, questa volta incentrato sulla competitività. Mentre von der Leyen elogia Draghi per lo scambio di vedute sulla competitività, cresce la speculazione su una possibile candidatura di Draghi alla presidenza del Consiglio europeo, con molte ipotesi ancora aperte, inclusa quella di un ruolo ad interim.
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