“Adoro la collezione della National Gallery”. Con queste parole, David Hockney scriveva all’allora direttore del museo londinese, Michael Levey, in una lettera del 5 marzo 1979. A 45 anni di distanza, l’eclettico artista britannico torna alla National Gallery con due capolavori che dialogano con il “Battesimo di Cristo” di Piero della Francesca.

L’evento si terrà dall’8 agosto al 27 ottobre, durante la mostra intitolata “Hockney and Piero: A Longer Look”. Oltre a esplorare il legame tra Hockney e la National Gallery, l’esposizione analizzerà l’intenso interesse dell’artista, oggi ottantasettenne, per la collezione del museo e, in particolare, per le opere di Piero della Francesca.

Hockney, in passato, ha espresso il desiderio di poter osservare ogni giorno il “Battesimo di Cristo” per un’ora. Questo dipinto, commissionato dall’abbazia camaldolese di San Giovanni in Val d’Afra a Sansepolcro, è una delle prime opere conosciute di Piero. Risalente al 1465 e originariamente parte di un polittico, fu scoperto nel 1858 nella sagrestia del Duomo di Sansepolcro. Nonostante fosse considerato “quasi completamente devastato dal sole e dall’umidità”, fu acquistato e infine venduto alla National Gallery.

Il “Battesimo di Cristo” è visibile nei lavori di Hockney come “Looking at Pictures on a Screen” e “My Parents”. Nel ritratto dei genitori, una riproduzione del dipinto di Piero è riflessa in uno specchio. In “Looking at Pictures on a Screen”, Henry Geldzahler, curatore del Metropolitan Museum of Art di New York e amico di Hockney, osserva quattro poster dei suoi quadri preferiti della National Gallery, tra cui il “Battesimo di Cristo”.

La mostra invita il pubblico a confrontare il dipinto rinascimentale di Piero con le opere di Hockney, promuovendo lo “slow looking”, un’osservazione prolungata delle opere d’arte per riscoprirne la bellezza. L’iniziativa fa parte delle celebrazioni per i 200 anni della National Gallery, coinvolgendo artisti contemporanei.

Fonte e ulteriori informazioni

 


FOTO: di Freepik

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