Nel nome dell’oro
La Galleria Nazionale dell’Umbria ospiterà un evento che metterà in dialogo i capolavori storici con le opere di grandi maestri dell’arte contemporanea, creando un incontro unico sotto il segno dell’oro. Dal 26 ottobre al 19 gennaio, dopo una presentazione ridotta alla Ca’ d’Oro durante la Biennale di Venezia, Palazzo dei Priori accoglierà la mostra “L’età dell’oro”. L’esposizione, curata da Alessandra Mammì, Veruska Picchiarelli e Carla Scagliosi, vedrà l’incontro tra le opere dorate della Galleria Nazionale dell’Umbria e quelle di artisti contemporanei.
Mentre gli artisti medievali utilizzavano l’oro come simbolo della divinità, cercando di trascendere il reale, gli artisti contemporanei, consci del suo valore simbolico eterno, vi ritornano con un approccio differente ma con la stessa intensità espressiva.
A Perugia, il percorso espositivo comprenderà circa cinquanta opere, mettendo in dialogo i capolavori dorati di maestri come Duccio di Boninsegna, Gentile da Fabriano, Taddeo di Bartolo, Niccolò di Liberatore e Bernardino di Mariotto, con le creazioni di figure di spicco dell’arte contemporanea, come Carla Accardi, Alberto Burri, Mario Ceroli, Marisa Merz, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto e Andy Warhol. Questa interazione darà vita a un percorso espositivo mai visto prima.
L’uso dell’oro sarà il filo conduttore di questo confronto, aprendo nuove prospettive interpretative e offrendo suggestioni inedite. Tra i dialoghi più suggestivi, spicca il confronto tra il Reliquiario di Montalto, un’opera di oreficeria francese del XIV secolo appartenuta a Carlo V di Valois e Lionello d’Este, donata da Sisto V alla cittadina marchigiana, e l’Ex-voto dedicato da Yves Klein a Santa Rita da Cascia, che l’artista offrì al convento delle Agostiniane di Cascia.
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