Il benessere equo e sostenibile dei territori
di Ermes Strippoli
Il benessere equo e sostenibile dei territori è un tema cruciale per comprendere la qualità della vita in Italia, un Paese caratterizzato da ampie differenze tra le varie aree territoriali. In particolare, le città metropolitane italiane, che rappresentano il 36,2% della popolazione nazionale, sono al centro di questa analisi, che si propone di esplorare come le peculiarità locali influenzino il benessere dei cittadini.
Secondo un report dell’Istat, le 14 città metropolitane, che comprendono aree come Milano, Torino, Roma e Napoli, non solo svolgono un ruolo centrale nello sviluppo economico e sociale delle rispettive regioni, ma mostrano anche significative disuguaglianze interne. Queste aree ospitano una popolazione di oltre 21 milioni di persone e sono caratterizzate da forti contrasti tra i capoluoghi e le zone limitrofe.
Il report fornisce una lettura integrata dei livelli di benessere, analizzando indicatori che spaziano dalla disponibilità di risorse educative alle condizioni economiche degli individui, fino all’esposizione alle isole di calore urbane. Questi dati sono cruciali per comprendere la realtà dei territori metropolitani e per orientare le politiche pubbliche locali. Un esempio di approfondimento riguarda l’analisi delle Aree Interne, zone che, pur appartenendo alle aree metropolitane, soffrono la distanza dai principali centri urbani e dai servizi essenziali, con oltre 3 milioni di abitanti che vivono in situazioni di maggiore svantaggio.
Un altro aspetto interessante del report è l’utilizzo di nuovi indicatori, derivanti dal Censimento della popolazione, che arricchiscono l’analisi con misurazioni fino ad ora non disponibili. Tra questi, emergono dati sulla percezione di sicurezza, il degrado urbano e la soddisfazione complessiva per la vita. Questi parametri consentono di confrontare le città metropolitane con il resto del Paese, evidenziando come le aree del Nord e del Centro Italia registrino, in generale, condizioni di benessere migliori rispetto al Mezzogiorno, con l’eccezione di Cagliari.
In particolare, le città come Milano, Bologna e Firenze si distinguono per il numero elevato di indicatori positivi, che superano la media nazionale in più del 75% dei casi. Milano e Bologna spiccano anche per l’entità dei vantaggi ottenuti, mentre Firenze è la città che presenta la quota più alta di indicatori sopra la media, con un 82,3% di misure favorevoli.
L’analisi, dunque, offre una panoramica complessa e dettagliata del benessere nelle città metropolitane italiane, mettendo in luce come, sebbene queste aree siano fondamentali per lo sviluppo del Paese, ci siano ancora ampie disparità tra i vari territori, che richiedono interventi mirati e politiche locali capaci di affrontare le specifiche sfide economiche e sociali di ciascuna area.
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